Arriva la “dote” in Friuli Venezia Giulia: assegno fino a 800 euro a famiglia

È la principale novità inserita nel pacchetto di misure regionali in aiuto ai genitori. Il contributo consentirà di pagare baby sitter, corsi di lingue e sport da 0 ai 17 anni
Diego D’amelio

TRIESTE La legge regionale sulla famiglia è pronta. Prospettato a inizio legislatura dal presidente Massimiliano Fedriga come il testo sulla materia più innovativo d’Italia, il disegno di legge è stato approvato ieri in via preliminare dalla giunta, che conta di portarla in Aula entro ottobre, con entrata in vigore da inizio 2022. La novità principale è l’introduzione della “dote famiglia”: una provvista annua fino a 800 euro a famiglia, con cui sarà possibile pagare corsi di lingua, sport, musica, gite scolastiche, attività culturali, musei e servizi di baby sitting.

Il bonus bebè una tantum va in soffitta e arriva la dote, che accompagnerà il neonato fino al compimento della maggiore età e che incentiverà le famiglie a investire sul percorso di crescita dei propri ragazzi. «Una legge sulla famiglia – sottolinea l’assessore Alessia Rosolen – significa costruire una nuova visione della società e strumenti che guardino al futuro, partendo dalla convinzione che la spesa pubblica a favore della famiglia è un fattore decisivo per determinare l’entità dell’impatto sulle scelte legate al drammatico fenomeno del calo demografico».

La giunta ha deciso di razionalizzare all’interno di un unico provvedimento gli interventi normativi che si sono accumulati negli anni sulla materia: sarà varato un testo unico e cinque saranno abrogati per creare un quadro più semplice delle forme di aiuto per la crescita dei figli. «Vogliamo riposizionare – continua Rosolen – le politiche familiari da una visione socio-assistenziale a una di promozione, che includa oltre ai bisogni socio-economici anche quelli legati alla funzione educativa della genitorialità, alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro, alla formazione, all’autonomia abitativa, allo sport e alla cultura. Inquadrare le attuali misure in un sistema integrato».

Secondo i dati della Regione, in Friuli Venezia Giulia sono quasi 58 mila i nuclei familiari con almeno un minore a carico, un Isee da massimo di 30 mila euro e due anni di residenza sul territorio. Potranno accedere alla nuova dote famiglia i nuclei con questi requisiti. La platea è di 87 mila minori: 21.457 bambini fra 0 e 3 anni, 15.058 fra 3 e 6, 28.622 fra 7 e 12, 21.872 fra 13 e 17. Si tratta della metà dei 174 mila minorenni residenti in Fvg: gli altri appartengono a nuclei familiari con redditi più alti.

Chi avrà i requisiti per l’accesso (attraverso il rilascio della Carta famiglia) riceverà la “dote famiglia”, ovvero un aiuto annuale che la Regione prevede fino a 800 euro a figlio. Dipenderà dal reddito e dal numero di figli: asticelle che saranno fissate con successivo regolamento entro dicembre. «La dote sosterrà le attività complementari legate alla crescita dei ragazzi e le spese per il tempo libero delle famiglie».

Di impatto minore è la decisione di concedere altri 100 euro all’anno ai nuclei che attiveranno piani di risparmio: «Vogliamo promuovere la cultura della previdenza a beneficio dei propri figli», spiega Rosolen, che manda in pensione l’una tantum da 1.200 euro del bonus bebè, prolungato per l’ultimo anno dalla giunta in attesa dalla nuova legge.

La legge di settore è l’ultimo tassello di una serie di interventi decisi dalla giunta a sostegno della famiglia e destinati a rimanere in vita. Dall’abbattimento delle rette per asili nido e centri estivi allo sconto per il trasporto pubblico e l’acquisto di libri. Considerando anche la “dote famiglia”, l’impegno annuale arriva a 57 milioni. La dote costerà alle casse regionali 14 milioni all’anno, affiancandosi ai 21,5 milioni spesi per ridurre le rette del nido di 5 mila bambini. Quest’ultimo bonus è stato triplicato da inizio legislatura, dopo la decisione di estendere il beneficio a famiglie con Isee fino a 50 mila euro e aumentarlo fino a 450 euro al mese.

Gli aiuti per il diritto allo studio universitario valgono ancora 18 milioni all’anno, con forme di supporto fino a 6 mila euro per ciascuno dei 6 mila studenti beneficiari. Ammonta infine a 2,8 milioni il pacchetto per la frequenza delle scuole: ne beneficiano 10 mila ragazzi con un importo massimo di 1.480 euro all’anno, per borse, acquisto libri e sconto sulle rette delle scuole private.

Il ddl apprestato dalla giunta stabilirà inoltre forme di premialità nei bandi regionali per i progetti che nello sport, nella cultura, nel turismo e nell’edilizia residenziale propongano soluzioni «a misura di famiglia». Il disegno di legge è stato più volte rinviato fra Covid e volontà di attendere il Family Act nazionale, ma ora è vistato e approderà al lavoro di commissione: l’obiettivo di Fedriga e Rosolen è ottenerne l’approvazione entro fine ottobre, quando dovrebbe arrivare a maturazione anche un nuovo assestamento di bilancio autunnale, dedicato stavolta pressoché interamente a finanziare la spesa sanitaria. Da valutare l’atteggiamento delle opposizioni: il Pd aveva depositato un emendamento nell’ultima manovra estiva per introdurre un assegno annuale da 500 euro per ogni figlio minore in famiglie con Isee fino a 20 mila euro.

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