Arriva da Mediocredito un salvagente per la Sdag

Il sindaco Romoli ha incontrato la presidente Cristiana Compagno per tentare di salvare l’autoporto
Uno dei capannoni dell'autoporto Sdag
Uno dei capannoni dell'autoporto Sdag

«C’è stata un’apertura». Certo, è ancora presto per dire che il “sì” è a tutto tondo e definitivo ma il primo incontro è stato assolutamente positivo con i vertici di Mediocredito. Sul tavolo il piano di “salvataggio” della Sdag che gestisce l’autoporto di Gorizia e che ha come socio unico il Comune di Gorizia.

Come preannunciato da “Il Piccolo”, il sindaco Ettore Romoli ha incontrato la presidente di Mediocredito del Friuli Venezia Giulia, Cristiana Compagno. La dirigenza della Sdag sta, infatti, lavorando a progetti di rafforzamento del polo del freddo, alla riqualificazione dei magazzini e delle aree dei servizi e di sosta. In ballo ci sono ancora i fondi di Osimo ma è necessario trovare dei finanziamenti-ponte.

«E Mediocredito non ci ha chiuso affatto le porte in faccia: anzi c’è stata una significativa e molto incoraggiante apertura - sottolinea, visibilmente felice, Romoli -. Diciamo che si è avviato un percorso virtuoso e costruttivo. La prossima settimana Mediocredito incontrerà la Regione e quello sarà un altro appuntamento importante per il futuro del nostro autoporto».

Autoporto, corsa contro il tempo per salvarlo
Una veduta aerea dell'autoporto di Gorizia

Sdag porta avanti un progetto ambizioso che prevede l’utilizzo dei rimanenti fondi di Osimo che ammontano a 8.916.110 euro e devono essere spesi entro e non oltre il 2017. Ma si era evidenziato un problema che rischiava di mandare tutto all’aria. Poiché la normativa prevede che la Regione eroghi i fondi in questione soltanto a titolo di rimborso, era ed è necessario che i pagamenti per la realizzazione dei lavori siano anticipati. Sdag si è assunta il ruolo di “stazione appaltante” per questi lavori: ruolo che ha comportato per la società oneri economici rilevanti (spese tecniche).

Inoltre, data la sua carenza di liquidità, Sdag si ritrova attualmente nell’impossibilità di effettuare l’anticipo dei pagamenti, anche ricorrendo a prestiti bancari. Il mancato avvio in tempi brevi dei lavori previsti può provocare la perdita dei rimanenti fondi di Osimo e l’abbattimento del valore di tutta l’infrastruttura autoportuale. Ecco che allora il Comune ha cercato una soluzione, favorendo l’erogazione di prestiti a Sdag da parte di istituti bancari.

Ed è in questa direzione che è andato l’incontro con Mediocredito. Sullo sfondo, un rischio reale. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, a decorrere dal 2017, in caso di risultato negativo per 4 dei 5 esercizi precedenti, la società dovrà essere posta in liquidazione entro sei mesi dalla data di approvazione del bilancio. Ecco che tutta la questione assume le sembianze di una corsa contro il tempo. E l’azione del Comune ha proprio questo obiettivo: velocizzare i tempi e individuare pochi (ma raggiungibili) obiettivi.

Il Pd, nell’ultima seduta del Consiglio comunale, aveva rivolto anche un pressante (e importante) appello all’amministrazione comunale, auspicando che il sindaco Romoli contattattasse la presidente della Regione affinché «la realizzazione del nodo ferroviario di Gorizia-Nova Gorica-Sempeter Vrtojba sia posta fra le priorità del piano strategico delle infrastrutture per la nostra regione, secondo il progetto elaborato da Adria A e dal Gect». Peraltro, l'auspicio è che la Regione «si faccia carico di coordinare un piano strategico per la promozione e lo sviluppo delle infrastrutture logistiche regionali».

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