Arrestato l’ex socio di maggioranza della Colombin di Trieste
TRIESTE Autoriciclaggio, indebita compensazione di imposte con crediti inesistenti, falso e ostacolo alle funzioni della Commissione di vigilanza sulle società di calcio. La Guardia di finanza ha arrestato gli imprenditori Salvatore e Walter Tuttolomondo, ex proprietari della squadra del Palermo. Ma il nome di Salvatore Tuttolomondo è ben noto anche a Trieste, seppur per altre vicende: è l’ex azionista di maggioranza della Colombin, la storica società produttrice di tappi di sughero fallita a settembre su dichiarazione del Tribunale civile. Il fallimento dell’azienda era stato chiesto dalla Procura dopo quanto scoperto sulle vicende legate alla compravendita societaria. La magistratura, in particolare, aveva preso atto delle relazioni preparate dal commissario giudiziale Mario Giamporcaro sull’impresa triestina. Relazioni rese al Tribunale civile e di cui era stata notiziata la Procura. Tanto che nei mesi scorsi il pm Federico Frezza (in quel momento procuratore facente funzioni) e il pm Maddalena Chergia avevano sollecitato (e ottenuto) un provvedimento di sequestro conservativo degli immobili della Colombin.
Ma gli investigatori hanno allargato il radar anche sul resto degli affari dell’imprenditore, quelli del Palermo Calcio appunto. Nell’ambito dell’indagine la Finanza ha notificato la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e del divieto di esercitare imprese per un anno anche a un’altra figura di spicco delle vicende legate alla Colombin: l’ex ad del Palermo Calcio Roberto Bergamo, ex consigliere e ad dell’impresa triestina di tappi. Nel corso dell’indagine è stato sequestrato 1 milione e 395 mila euro. L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Salvatore de Luca, prende le mosse dalla cessione delle quote della Us Città di Palermo nel 2019. —
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