Arrestato il truffatore seriale dei sacerdoti
di Giuseppe Palladini
. Negli ultimi anni ha “soggiornato” in diverse carceri della Penisola, fra cui quelle di Genova e Torino. Da ieri è invece ospite del Coroneo. E sempre per lo stesso motivo: truffe, tentate o messe a segno, spesso per parecchie centinaia di euro, ai danni di sacerdoti, parrocchie e istituti religiosi.
Il multiforme personaggio, Salvatore Chinnici, 41 anni, originario di Messina ma attualmente residente a Fossano (Cuneo), adesso stava preparando il terreno per mettere in atto altre performance contro sacerdoti e religiosi proprio a Trieste. Aveva preso alloggio in un albergo di via Ghega, e si era messo subito al “lavoro”.
I carabinieri hanno infatti appurato che nella sola giornata di venerdì scorso ha effettuato una decina di telefonate (altre chiamate “preparatorie” le aveva fatte da Torino) a istituti ecclesiastici e parrocchie cittadine, allo scopo di attuare nuove truffe, facendo leva sullo spirito di solidarietà e di carità dei religiosi.
L’ “operazione” è stata però interrotta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di via Hermet, che, al termine di ricerche avviate nel pomeriggio di venerdì, hanno appurato che Salvatore Chinnici si era sistemato, come detto, in un albergo di via Ghega.
I militi dell’Arma sono entrati in azione nel cuore dell’altra notte, e alle 3.30 hanno “bussato” alla porta della stanza in cui dormiva Chinnici. Poco più tardi si è aperta un’altra porta, quella della caserma di via Hermet, dove l’uomo è stato condotto e dove i carabinieri gli hanno comunicato che a suo carico c’era un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Torino.
Il provvedimento era stato emesso in quanto Chinnici è ritenuto l’autore di numerose truffe ai danni di religiosi e parroci nella provincia di Torino, ma anche in quella di Pescara, perpetrate tra il febbraio e l’aprile di quest’anno. Altri colpi del genere li ha messi a segno in passato, ad Arco (Trento), Brescia e Padova.
Al termine di una serie di indagini, coordinate dal pm di Torino Paolo Scafi, i carabinieri hanno rintracciato Chinnici nella nostra città. E a quel punto è scattata l’operazione che ha portato al suo arresto. Dopo le procedure di rito, l’uomo è stato trasferito dalla caserma di via Hermet al carcere del Coroneo, a disposizione dell’autorità giudiziaria di Torino.
Il sistema studiato da Chinnici per attuare le truffe era sempre lo stesso. Dopo aver chiamato al telefono i religiosi presi di mira, qualificandosi come un sacerdote o un parroco, di Roma o di altre città, chiedeva alle “vittime” di anticipare somme di 400-500 euro necessarie a un suo conoscente che viveva in città e si trovata in difficoltà per pagare l’affitto, assicurando che il denaro sarebbe stato restituito prima possibile. In occasione di altre truffe dello stesso genere Chinnici aveva motivato la richiesta di denaro con situazioni familiari disastrose delle (inesistenti) persone alle quali avrebbe consegnato le somme, arrivando anche a paventare tentativi di suicidio dei soggetti in difficoltà. Tutto ciò allo scopo di fare leva sulla pietà degli interlocutori.
Una volta ottenuta la disponibilità del religioso, il truffatore si presentava dalla “vittima” con un’altra identità (preannunciando telefonicamente l’arrivo della “nuova” persona) per ritirare il denaro. Chiaramente, una volta intascato quanto richiesto, si eclissava.
Le regioni scelte da Chinnici per le sue “attività” sono state, come detto, diverse. Neanche due mesi fa, per aver commesso reati analoghi in Liguria era stato arrestato dai carabinieri di Genova, ma pochi giorni dopo è stato scarcerato. Deve quindi aver deciso di cambiare zona, dal Nordovest al Nordest della Penisola. Ma a Trieste, come si è visto, le cose non gli sono andate meglio, essendo stato arrestato ancora prima di far cadere nella sua rete altri religiosi.
Chinnici non è comunque il solo personaggio di questo tipo presente in città. Diversi altri sarebbero riusciti ad ottenere denaro dalle parrocchie, fra le quali quelle di San Vincenzo de’ Paoli e della Beata Vergine delle Grazie (via Rossetti). A fronte di ciò pare che la Curia abbia inviato a tutti i parroci una diffida a consegnare somme a chicchessia, invitando tali persone a rivolgersi alla Caritas.
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