Arrestato, faceva shopping con carte di credito clonate

Alessandro Greco, 30 anni, lavora in un pub di Nova Gorica. Era il compratore di un’organizzazione malavitosa. Preso con il pretesto della notifica di una multa
Di Corrado Barbacini

Insospettabile e dai modi affabili e gentili. Si chiama Alessandro Greco, 30 anni. Lavora in un pub di Nova Gorica, ma abita a Trieste. È coinvolto nell’inchiesta della procura di Milano sulle carte di credito clonate.

È stato arrestato dagli agenti della polizia stradale che gli hanno notificato un ordine di custodia cautelare del gip del Tribunale di Milano. È accusato di associazione a delinquere creata allo scopo di commettere una serie di reati utilizzando carte di credito clonate nonchè di ricettazione e di riciclaggio. Lo hanno raggiunto con un trucco. Lo hanno invitato alla caserma di via Montorsino a ritirare il verbale di una contravvenzione. Quando è arrivato gli agenti lo hanno arrestato.

In pratica Greco, secondo le indagini, faceva parte di una banda specializzata nell’utilizzo delle carte di credito clonate. È finito in manette assieme ad altre cinque persone. Il capo fino a pochi giorni fa era un “collaboratore di giustizia” , domiciliato nella zona di Milano.

Proprio quest’ultimo era colui il quale procurava le carte di credito illegittime (tutte “cloni” di American Express circolanti negli Stati Uniti) e le carte d’identità false. Il boss forniva il materiale agli altri complici tra cui Alessandro Greco. Che si recavano secondo un piano stabilito in svariati esercizi commerciali, in particolar modo in Lombardia, Piemonte e Liguria (compresi alcuni autogrill) ma anche in Friuli Venezia Giulia e pure in particolare a Trieste dove venivano effettuati acquisti di merce varia, soprattutto abbigliamento di lusso tra cui scarpe “Hogan”, portafogli “Bottega Veneta” e borse “Balenciaga”, ma anche, sigarette e infine tagliandi del “Gratta e vinci”.

La merce successivamente, veniva consegnata al capo dalla banda a Milano che poi la rivendeva anche via internet attraverso altri canali a prezzi concorrenziali. Come detto secondo le indagini Greco operava proprio sul territorio di Trieste e della Regione. In pratica era un “compratore”. Utilizzava di volta in volta una carta diversa per evitare di essere scoperto. Per ogni acquisto prendeva una sorta di percentuale sul profitto.

Le indagini sono scattate in seguito alla denuncia di diversi gestori. Gli investigatori hanno visionato le immagini delle telecamere degli esercizi commerciali, risalendo a 5 membri della banda, tra cui anche Alessandro Greco.

Il 3 ottobre scorso gli agenti hanno pedinato i sospettati nel loro spostamento dalla provincia di Varese verso Milano, notando che la banda effettuava diversi acquisti. All’altezza dello svincolo di Legnano, i cinque sono stati fermati e arrestati in flagranza di reato. Da loro si è poi risaliti al capo della banda, il collaboratore di giustizia campano. L’altra mattina, infine, l’autorità giudiziaria ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per due esponenti della banda e agli arresti domiciliari per gli altri quattro.

Ma ora le indagini vanno avanti puntando, come è intuibile, anche a Trieste. Dove, a quanto pare, Greco avrebbe effettuato diversi acquisti. Ovviamente con una carta clonata.

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