Arrestata a Londra donna bulgara autrice di borseggi a Trieste
TRIESTE Si è conclusa qualche giorno fa la fuga di una cittadina bulgara ricercata in tutta Europa per reati di tipo predatorio perpetrati a Trieste nell'estate scorsa. Ivanova Sabka Vasileva, giovane donna classe 1986, era stata l'autrice, unitamente ad una sua connazionale Georgieva Rositsa Goranova, dell'84, di numerosi borseggi a danno di persone anziane compiuti a bordo di autobus cittadini nell'estate del 2017.
L'attività d'indagine attuata dal Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale aveva permesso però di smascherare ben presto le malfattrici, delle vere e proprie professioniste del borseggio operanti in tutta Italia. La pericolosità sociale delle due donne, come riportato nella relativa informativa inviata dagli investigatori alla Procura della Repubblica che coordinava le indagini, aveva fatto si che il Gip di Trieste emettesse nei confronti delle due colpevoli la misura restrittiva della custodia in carcere. Alla fine di giugno di quest'anno perveniva al Comando della Polizia Locale una comunicazione per il tramite della Direzione centrale della polizia criminale dalla quale emergeva che la Ivanova Sabka Vasileva era incappata in un controllo di polizia a Copenaghen, in Danimarca. Tale fatto insinuava negli operatori il concreto dubbio che la Ivanova avesse abbandonato il territorio italiano con il chiaro intento di sottrarsi alle maglie della giustizia italiana, vanificando di fatto l'esecuzione del suo arresto.
La successiva e ulteriore informativa prodotta dagli operatori della polizia giudiziaria del Nucleo e trasmessa immediatamente alla Procura induceva il gip di Trieste ad emettere nei confronti della donna un mandato di cattura internazionale, che dava ben presto i suoi risultati. Infatti, come premesso, qualche giorno fa la donna, ignara del provvedimento a suo carico e nella convinzione di averla fatta franca, veniva sorpresa all'aeroporto di Heathrow, a Londra, mentre si accingeva con un volo a far rientro in Bulgaria. L'esistenza del mandato di arresto europeo permetteva alla Polizia metropolitana londinese di procedere all'arresto della bulgara e di un tanto veniva data comunicazione immediata al Nucleo di Polizia Giudiziaria di via Revoltella essendo quest'ultimo l'organo individuato dall'autorità giudiziaria quale referente della cattura internazionale e della successiva presa in carico. Nei confronti della donna, che per i reati commessi rischia una pena fino a 10 anni di carcere, sono state avviate le pratiche per l'estradizione affinché nei suoi confronti sia esercitata l'azione penale per i borseggi commessi a Trieste.
Riproduzione riservata © Il Piccolo