Aris Prodani in corsa per la carica di sindaco di Trieste

L’ex M5S lancia la sfida per il 2016 con il movimento Futuro Trieste: «Forza politica locale slegata dai partiti nazionali»
Lasorte Trieste 06/03/13 - M5S, Deputato Aris Prodani
Lasorte Trieste 06/03/13 - M5S, Deputato Aris Prodani

TRIESTE Trieste ha un “futuro”. E Aris Prodani, deputato di Alternativa Libera (ex Cinque Stelle) un futuro da sindaco metropolitano di Trieste. La candidatura ufficiale ancora non c’è, ma la discesa in campo alle amministrative del 2016 è ormai cosa sicura. La prima assemblea pubblica di “Futuro Trieste”, che si è tenuta venerdì scorso dal Caffè San Marco, ha sciolto diverse riserve dell’associazione politica nata lo scorso marzo proprio su iniziativa del parlamentare triestino assieme all’ex grillina Barbara Belluzzo (presidente), al blogger Andrea Rodriguez, a Igor Longi e Alen Domancic.

«L’idea è stata quella di creare un “laboratorio politico” ben consci che l’aggettivo “politico” oggi suona per la maggior parte delle persone come sinonimo di “ladro” o “corrotto” - ha spiegato Rodriguez al San Marco -. Volevamo un laboratorio politico triestino, per sottolineare che la città è per Storia e posizione un caso a sé, non può essere amministrata o gestita come una qualunque città del Fvg o una qualunque città italiana e così abbiamo cominciato a guardarci intorno».

Questa la prima discriminante. «L forze politiche nazionali stanno smantellando Trieste favorendo Udine e il Friuli per questioni numeriche e elettorali. Noi non vogliamo che Trieste perda tutte le sue specificità e diventi in breve tempo un borgo di 70.000 anziani: questa emorragia va fermata. Possiamo creare insieme una forza politica triestina che prenda in mano l’amministrazione della città nel 2016?» ha chiesto Rodriguez. Un po’ come successe con la Lista per Trieste di Manlio Cecovini nel 1978. «Noi il nome di un leader triestino ce l’abbiamo già e avrete capito di chi parliamo. Aris Prodani. Un uomo serio, solido, trasversale, capace di abbattere steccati ideologici: come si suol dire “una faccia pulita” - aggiunte il consigliere di Futuro Trieste - Un vero rappresentante di questo territorio, lontano dalle ombre e dai giochini di palazzo, che ha messo in discussione anche il partito di appartenenza proprio per difendere il Porto di Trieste, dimostrando la coerenza del proprio mandato».

E quindi? «Questa è la candidatura ufficiale di Aris a sindaco? No. Questo è il suo mettersi a disposizione ulteriormente per Trieste e lanciare non solo a voi ma anche a se stesso e a noi una sfida: quella dell’unità, del creare una forza unita per Trieste - spiega Rodriguez -. E’ una sfida perché i veri leader non si proclamano loro da soli: i veri leader sono proclamati da chi ne riconosce le abilità e le capacità. Intorno ad Aris può costruirsi un progetto comune e collettivo, non possono sicuro bastare i membri di un’Associazione nata da appena tre mesi perché il tempo è poco, meno di un anno e il lavoro molto ma insieme possiamo farcela». E Aris? Non si sottrae alla sfida. Un programma che parte dal Territorio Libero di Trieste mai realizzato e dal Porto franco Internazionale (ancora senza regolamento) per rilanciare con forza l’idea di Trieste Città metropolitana. «Non sono il primo a parlarne - ha ammesso il deputato ricordando la battaglia di Uberto Fortuna Drossi -. C’è chi prima di me ne ha fatto una battaglia. E da quando a novembre ho risollevato l’importanza, anche in funzione di alcune leggi che sono state modificate, di quella che diventa sempre di più una concreta opportunità per la nostra rinascita, in tanti a parole si sono detti favorevoli. Ma le parole non sono più sufficienti».

Una battaglia per l’autonomia possibile che sarà fatta propria da Futuro Trieste: «La Città Metropolitana - aggiunge Prodani - non deve essere intesa come una sovrastruttura che va ad appesantire la già complicata macchina amministrativa (quello che invece è l’Authority unica dell’Alto Adriatico se sarà implementata la bozza di riforma dei Porti attualmente in circolazione). Anzi, l’obiettivo è meno burocrazia». Sostiene Prodani: «La Città Metropolitana è il mezzo per garantire subito a Trieste l’autonomia dai poteri centrali di Udine e Roma: il modo più immediato e indolore per riacquistare potere decisionale su temi centrali per la vita delle persone: lavoro, tributi locali, servizi, tutela delle minoranze e delle specificità, sinergie con le aree limitrofe». A partire dai comuni minori. «Si dice che i Sindaci dei Comuni del Carso sarebbero contrari: non gli si può dar torto se il clima in città è ancora impregnato di nazionalismo italiano anti-sloveno - spiega il deputato di Futuro Trieste -. Ma noi questo ostacolo vogliamo superarlo, vogliamo dialogo interculturale e uno Statuto di Trieste Città Metropolitana scritto proprio insieme a tutti i sindaci dei Comuni più piccoli».

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