Area verde di via Cellottini, sfrattati i ragazzi del calcio
Dall’area verde di via Cellottini sono sparite le porte da calcio e assieme a loro i ragazzini, per la maggior parte di origine bengalese, ma anche italiani, che frequentavano il giardino per sfidarsi in partite cui solo il calare del sole spesso metteva fine. L’amministrazione comunale l’aveva del resto già anticipata negli scorsi mesi l’intenzione di trasformare l’area verde, ma la rimozione delle porte rischia di aver anticipato di almeno un paio di mesi, se non di più, l’avvio dei lavori.
Intanto, il vicinato sembra essersi spaccato sulla decisione del Comune, secondo cui molti residenti avrebbero segnalato, in modo formale, comportamenti poco rispettosi dell’area, schiamazzi (soprattutto nel fine settimana), danneggiamenti causati dalle pallonate. Altri abitanti, però, quando hanno visto rimuovere le porte hanno segnalato la cosa al consigliere comunale Cristiana Morsolin (La Sinistra). «Davvero poco contenti di un’iniziativa – spiega il consigliere – che alla fine penalizza tutti quelli che frequentavano il campetto. Pare che l’unico obiettivo di questa amministrazione sia quello di ridurre la libertà di movimento dei cittadini, a iniziare, però, da quelli di etnia bengalese».
Il giardino rimarrà comunque dedicato allo sport, anche se non al calcio. Il progetto del Comune, come spiega il sindaco Anna Cisint, è quello di realizzare nell’area un campo da basket, utilizzando una pavimentazione ad hoc e rimovibile nell’evenienza, e una sorta di palestra all’aperto. «Insomma, non c’è alcuna cementificazione in vista per il giardino – afferma Cisint –, ma una riqualificazione sì. Abbiamo intenzione anche di risistemare e potenziare i giochi per i bambini, che nel corso di questi ultimi anni sono stati danneggiati». Per il sindaco la riorganizzazione dello spazio verde era però ormai indispensabile a fronte dell’utilizzo che ne veniva fatto. «Oltre a danneggiamenti, schiamazzi e anche l’utilizzo di angoli del giardino come orinatoi – spiega –, ci sono i palloni che finiscono in via Aulo Manlio con i rischi che ne conseguono per chi va a recuperarli e per chi percorre la strada». Stando al sindaco, nel corso dell’ultimo anno l’ente ha cercato con una serie di interventi di «convincere i ragazzi ad adottare altri comportamenti, senza riuscirci».
Assieme alla trasformazione dell’area di via Cellottini il Comune ha avviato un confronto con la parrocchia di Sant’Ambrogio per fare in modo che i ragazzi possano giocare a calcio in modo libero nel campo in dotazione all’oratorio della Marcelliana, in via dei Cipressi, e in quello dell’oratorio San Michele, in via Mazzini. «Da parte nostra siamo disponibili ad assegnare un contributo alla parrocchia per l’apertura dei campi o a effettuarvi degli interventi migliorativi», aggiunge Cisint, secondo cui i due spazi si prestano meglio alle partitelle, perché delimitati e dotati di recinzioni più alte. «Se in via Cellottini i palloni creavano problemi alle case, all’oratorio San Michele, collocato in pieno centro, la questione non si pone?», si chiede invece uno dei frequentatori. Il ragazzo bengalese conferma come ora i giovani non vadano più a giocare a calcio, perché «di fatto in città non esistono più degli spazi praticabili. E pensare che si trattava di football e non di cricket». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo