Area science park: «Restiamo qui e potenziamo la nostra presenza»
Il direttore Casaleggi: «All’ex Inail gli uffici provvisori, in attesa della nostra sede definitiva» Ninzatti (Sdag): «Tre delle sei aziende hanno già trovato una sistemazione in città autonomamente»

Bumbaca Gorizia 12.01.2018 Area Science Park © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Non solo la conferma della permanenza di Area science park a Gorizia. Ma l’annuncio che la sua presenza sarà ben più strutturata e articolata rispetto ad oggi.
A diradare la nebbia il direttore generale di Area, Stefano Casaleggi. La telefonata chiarificatrice arriva alle 13.30 di ieri, dopo una mattinata di forti mal di pancia a Gorizia. Tanti i punti interrogativi: perché Area non risponde alle sollecitazioni della Camera di commercio? Vuole lasciare Gorizia? È vero che dal 15 gennaio verrà staccata la luce alle aziende ospitate all’interno dell’autoporto di Gorizia?
L’area di ricerca
rompe il silenzio
«Noi, a Gorizia, intendiamo rimanere - scandisce con chiarezza Casaleggi -. Tant’è che nella prossima riunione del Consiglio di amministrazione
(fissata per lunedì 29 gennaio)
porterò la richiesta di aprire a Gorizia una sede polifunzionale». E tutto ruota intorno a quell’aggettivo. Significa che Area non solo non vuole abbandonare la città ma vuole potenziare la sua presenza qui, portando persone «che lavorino sul e per il territorio. Per fare questo - dice Casaleggi - il nostro
partner
è la Regione. E stiamo esaminando le alternative che quella amministrazione ci ha sottoposto. Ma è necessario ristrutturare la sede che abbiamo in mente e che resta, per ora, top secret».
Intanto, però, Area aprirà una sede provvisoria per un anno, cioé per il tempo necessario a concludere i lavori di sistemazione e ristrutturazione. E verrà ospitata nei vecchi uffici dell’Inail. «È una soluzione tampone - aggiunge Casaleggi -. Stiamo lavorando per vedere se le due aziende ospitate alla Sdag hanno l’interesse a venire in questa
location
temporanea. Ci saranno delle riunioni nei prossimi giorni».
Futuro da sede
polifunzionale
A sentire Casaleggi, tutte le preoccupazioni non hanno ragione di esistere. Perché Area vuole restare in questa città, ma in una sede più centrale, più “importante”, con un parcheggio adeguato per diventare, appunto, «sede polifunzionale». «E per fare questo salto di qualità non potevano restare nell’area autoportuale», spiega il direttore generale. «Devo dare atto al vicepresidente della Camera di commercio Madriz, alla Regione, all’autoporto di Gorizia di averci supportato con grande convinzione e, a loro, non può che andare il nostro ringraziamento. Il progetto che abbiamo in mente per il capoluogo isontino è molto più ampio e importante del passato».
Casaleggi chiarisce anche un altro aspetto. «La storia del distacco dell’energia elettrica è una leggenda metropolitana - taglia corto -. Va anche detto che talune aziende devono saldare alcune posizioni debitorie».
La “supplenza”
della Sdag
Prima che arrivasse il chiarimento di Casaleggi, c’erano stati gli interventi (sollecitati da “Il Piccolo”) di Giuliano Grendene, presidente della Sdag, e di Cinzia Ninzatti, direttore della medesima società che gestisce l’autoporto di Gorizia. Come si ricorderà, Sdag aveva prorogato il contratto ad Area sino al 28 febbraio per darle la possibilità di effettuare i necessari traslochi.
«Cosa sta succedendo? Succede che alcune aziende si lamentano perché, dicono, Area aveva promesso un interessamento per il loro futuro e per la nuova sede ma nulla si è mosso. Qualche impresa ha trovato una via d’uscita autonoma ma oggi ce ne sono due che cercano uffici nell’ambito dell’autoporto. Noi stiamo cercando di soddisfarle in qualche maniera». Grendene qualche ombra, però, la getta. «È un mio pensiero personale ma la sensazione è che Area non abbia l’interesse a rimanere a Gorizia».
Più tecnico l’intervento di Cinzia Ninzatti e non potrebbe essere diversamente, considerato il suo ruolo di direttore. È stata lei a incontrare, l’altra sera, alcune aziende ospitare in Area science park all’autoporto di Gorizia. E il problema lo conosce bene. «La situazione attuale è la seguente: c’è una proroga sino al 28 febbraio per consentire il rilascio dei locali. Va detto che le quattro aziende che ho incontrato hanno situazioni e posizioni diverse rispetto al rapporto con Area science park. Fatta questa premessa, alcuni utenti hanno già trovato un’altra collocazione e, pertanto, non ci saranno problemi di sorta. Altri hanno chiesto alla nostra società una sistemazione alternativa».
Entrando maggiormente nel dettaglio, delle sei ditte presenti all’autoporto di Gorizia, una ha già annunciato che traslocherà a Padriciano, tre hanno trovato un’altra
location
nella nostra città (quindi rimangono sul territorio), le restanti due hanno bisogno di individuare una soluzione. Ed è per le richieste di queste ultime che la Sdag potrebbe svolgere una sorta di ruolo di “supplenza”, aiutandole a rimanere qui.
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