Area Science Park apre una sede al Sud, Casaleggi: qui non troviamo giovani laureati
TRIESTE. «In Area Science Park abbiamo grande difficoltà a trovare neo-laureati e giovani laureati con esperienza. Cerchiamo ingegneri con competenze informatiche, matematici, fisici. In questo Paese ne abbiamo un deficit enorme. I giovani talenti in materie tecnico scientifico sono mosche bianche. Per dare vita al nostro progetto Argo abbiamo fatto una fatica incredibile a creare un team iniziale di una trentina di giovani».
Cosa sta succedendo? «Nelle università scientifiche dopo la fine del ciclo triennale di studi i ragazzi bravi non fanno in tempo a specializzarsi perchè le imprese li “catturano” subito. E credo sia un errore perchè si interrompe il ciclo della formazione»: chi parla è Stefano Casaleggi, il direttore generale dell’Area Science Park di Trieste, uno dei templi del sistema scientifico triestino.
Anche per questo sistema di mordi e fuggi in un mercato del lavoro ormai asfittico, come dimostra una recente indagine (EY Digital Manifacturing Index), nel Paese c’è una scarsa cultura digitale e difficoltà a reperire figure professionali adeguate. E una cittadella della scienza come Trieste comincia a soffrire. In Area in pieno agosto ci sono o stanno per partire nei prossimi sei mesi concorsi aperti per una quarantina di posti. Ma si teme una scarsa circolazione di talenti. Un problema, quello sollevato da Casaleggi «che si estende a tutto il Triveneto che non riesce ad alimentare l'offerta di lavoro».
Per ovviare al problema l’istituzione scientifica triestina guarda anche al Sud con un progetto «di supporto alla creazione di nuove imprese» che partirà a settembre a Salerno con la creazione di Area Science Park Sud in collaborazione con le Confindustrie locali, nelle aree di ingegneria, ingegneria informatica e informatica: «Vogliamo lanciare un collegamento fra il Nordest e il Sud Italia per sostenere un network di conoscenza per le imprese e scovare giovani laureati di talento. I ragazzi del Sud vanno a cercare lavoro Torino e Milano oppure all’estero. Vogliamo aprire per loro un canale con Trieste e il Nordest».
L’Area cerca laureati in diverse discipline con meno di trent’anni e una buona conoscenza della lingua inglese. Devono essere attenti al mondo della tecnologia, dell’innovazione e, più in generale, alle trasformazioni digitali applicate al mondo dell’impresa: «C'è un problema demografico di base enorme -lamenta Casaleggi- e per questo abbiamo bisogno di mobilitare risorse e essere attraenti. Ma per attrarre talenti, competenze e capitali i prossimi bandi che faremo saranno volti ad attirare giovani anche da altre parti d'Europa. Cerchiamo soprattutto ingegneri con una forte specializzazione informatica».
Argo è il progetto di ricerca applicata al sistema industriale made in Area Science Park partito un anno fa. Tutto sarà pronto a fine ottobre, garantisce Casaleggi. Il progetto è nato da un’intesa tra Regione Friuli Venezia Giulia, il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) e il Mise con un budget da circa 9 milioni di euro in tre anni. É promette di fare del Friuli Venezia Giulia un modello nazionale di innovazione.
«Gli obiettivi? «Bisogna cercare di attrarre investimenti e ricominciare a fare sviluppo industriale. L’innovazione è il motore per creare crescita e Pil. Ma soprattutto dobbiamo lanciare grandi piattaforme di ricerca per attrarre talenti, giovani ricercatori, studenti». Argo -chiarisce Casaleggi- punta a costruire nuovi mercati investendo nell’innovazione di processi e prodotti per le aziende. La nostra regione è stata scelta come prototipo per mettere a sistema investimenti oggi troppo frammentati e creare massa critica. Entro il 2021 il progetto si propone di creare circa un migliaio di nuovi posti di lavoro solo a Trieste, 60 nuove start up e almeno 15 nuove aziende insediate nell’ambito del Porto di Trieste.
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