Aquafil si rafforza a Est: «Così sfidiamo i cinesi»
TRIESTE. Aquafil gioca la sua partita nel mercato delle fibre sintetiche dominato dalla Cina. Prima in Europa e seconda al mondo nella produzione di pavimenti tessili, fondata nel 1969 ad Arco, provincia di Trento, oggi Aquafil è un gruppo da 2.400 addetti (quasi la metà in Slovenia e Croazia) con 15 stabilimenti in otto Paesi: Italia, Slovenia, Croazia, Germania, Regno Unito, Usa (Georgia), Thailandia e Cina. Ogni anno l’azienda guidata dal presidente e amministratore delegato Giulio Bonazzi produce circa 130 mila tonnellate di polimeri e fibre per la pavimentazione tessile (moquette per aeroporti e alberghi, ad esempio) e tessuti tecnici per l’abbigliamento sportivo. Nel 2014 Aquafil ha realizzato un fatturato consolidato di 500 milioni di euro, con un Ebitda di 58 milioni.
La presenza produttiva a Est è determinante. Negli stabilimenti Aquafil di Lubiana (una produzione di 20 mila tonnellate l’anno) il gruppo -come spiega il numero uno del gruppo in Slovenia e Croazia Edy Kraus- ritiriamo scarti del nylon in tutto il mondo (come le reti da pesca) che poi verranno convertiti dopo un complesso procedimento in filo di nylon “ripulito” che potrà essere usato per tessuti che poi diventeranno T-shirt femminili di alta moda per marchi importanti della moda». Il filo di nylon 6 completamente rigenerato targato Econyl è all’origine di questo processo di produzione. Il 7 gennaio il presidente della Repubblica di Croazia Ivo Josipovi ha visitato lo stabilimento AquafilCro ad Oroslavje nell’ambito di un tour elettorale in vista delle elezioni presidenziali di domani: «Josipovi ha riconosciuto che Aquafil è apprezzata come un partner affidabile da tutti gli stakeholder: dipendenti, fornitori, comunità locali e clienti», sottolinea Kraus. Di fatto in Slovenia e Croazia il costo del lavoro resta inferiore rispetto all’Italia (circa il 30% in meno) ma per Kraus non sembra essere questo il fattore competitivo che ha spinto il gruppo di Arco a crescere in questi Paesi dove sta sperimentando le tecnologie produttive più avanzate. Kraus spiega che il gruppo si è mosso da tempo «per sviluppare prodotti ad alto livello qualitativo tipici del Made in Italy in particolare nel settore dell’abbigliamento e della moda. Ad esempio in Cina produciamo filo di qualità sul mercato locale grazie a questa tecnica di recupero del nylon. Un metodo produttivo molto richiesto sul mercato Usa: i consumatori sono pronti ad acquistare a parità di prezzo prodotti del Made in Italy che provengono dal riciclo».
AquaAquafilCro è stata fondata nel 2001 (332 dipendenti) e si occupa della lavorazione e rielaborazione di fibre sintetiche. Fra il 2011-2014 il gruppo ha investito un totale di 55,5 milioni di kune (circa 7,2 milioni di euro) per aumentare la sua capacità produttiva. Grazie a questi investimenti è cresciuto il volume di filati prodotti con un aumento dei dipendenti a 332. In Croazia il fatturato del gruppo è di 223 milioni.
Negli ultimi anni c’è stato uno sviluppo costante anche a colpi di acquisizioni. Aquafil ha rilevato nel 2013 uno stabilimento in Germania che produce filo per la produzione tessile. Lo scorso anno c’è stata in Scozia l’acquisizione di Knox Fiber, divisione dedicata alla produzione di filati per pavimentazione tessile della scozzese W & J Knox Ltd.
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