Aquafil, griffe sportive dalle reti da pesca

L’azienda del gruppo Bonazzi è leader globale nella produzione di fibre sintetiche produrrà per marche come Adidas, Lotto, New Balance

INVIATO A PIRANO. Dal filo di nylon recuperato dalle reti abbandonate nel mare al filato del costume della "green" collection di Arena, ma anche alla nuova collezione di Adidas, dell'americana Koru, oppure alla lingerie della Triumph, fino alle calze sportive della Lotto o della New Balance e per finire alla pavimentazione tessile con materiale riciclato. La Aquafil di Lubiana controllata dalla italiana Bonazzi lancia il nuovo filone di sviluppo, una ulteriore innovativa tappa di crescita, dello stabilimento sloveno, la Julon, che possiede una tecnologia unica al mondo, ecocompatibile, grazie a un impianto che ricicla il materiale plastico e ricrea la materia prima per produrre nuovi filati di nylon, l'econyl.

Ieri pomeriggio la presentazione del nuovo progetto ecologico all'Osservatorio biologico marino di Portorose, fatta dal numero uno e fondatore dell'azienda, Giulio Bonazzi che guida il gruppo assieme al direttore generale della Julon Edi Kraus (che è anche direttore dell'Aquafil Croazia, componente del cda del gruppo e da qualche tempo assessore all'economia del Comune di Trieste) davanti a centinaia di giornalisti giunti da tutto il mondo, alla presenza del vicesindaco di Pirano, Moira Mahnic e l'ambasciatore italiano a Lubiana, Rossella Franchini.

Si chiama Helthy seas il progetto lanciato da Aquafil, tra i partner, anche questa una novità, un'organizzazione non governativa come Ecnc Group e soprattutto la Star Sock che è un gruppo che controlla una sreie di grandi industria in Turchia che producono nel settore delle calze. Un'evento speciale quello di ieri a Portorose che si è svolto tra l'Osservatorio di biologia marina e la Fonda fish farm, un'azienda innovativa di acquacoltura (allevamento di pesce, in particolare branzini) prima al mondo per la qualità dei prodotti allevati in modo naturale che vengono recapitati "a domicilio" e che è alleata dell'Aquafil nella campagna di recupero delle reti abbandonate in mare.

Un recupero che la Aquafil ha trasformato in un business allestendo pure un impianto di deposito ad Aidussina, a poca distanza da Lubiana, vicino a Nova Gorica, dove vengono raccolte le rete provenienti da tutto il mondo. Diciassette milioni l'ammontare dell'investimento a Lubiana per il nuovo impianto econyl (12 della Bonazzi, il resto da investimenti di Stato della Slovenia) che è considerato uno tra gli impianti di eccellenza del paese (in Slovenia ci sono vari stabilimenti, da Lubiana a Store e Senosecce che assieme ad Aidussina danno lavoro a circa 800 dipendenti più l'indotto) ed ora la Aqualfil per un primo "start" del progetto di recupero reti ha staziato circa 500mila euro. «Dobbiamo fare qualcosa per preservare l'ambiente e il mare che è prezioso - ha spiegato ieri Bonazzi rispondendo ai giornalisti - abbiamo lanciato quesTo progetto e siamo stati travolti dalle offerte. Consorzi di pescatori, gruppi di subacquei da tutto il mondo anche dagli Stati Uniti». Un primo bacino di raccolta è quello dell'Alto Adriatico che vede coinvolte Italia, Slovenia e Croazia, ma ora il panorama si è allargato anche al Mediterraneo con capofila la Spagna, al Mare del Nord e alle zone dell'America. Aquafil ricicla e trasforma il nylon delle reti, ma ora sta anche studiando la possibilità di smaltire anche le parti annesse alle reti, dalla plastica (i polimeri) fino ai metalli.

Un'azienda sempre più globale e internazionalizzata, una dei principali attori in Italia e nelò mondo nella produzione di fibre sintetiche, tra le poche a fare shopping fuori dal Paese. E ieri Bonazzi ha confermato il closing, avvvenuto proprio in questi giorni, dell'operazione di acquisto di Xentrys, in Germania, il ramo d'azienda di Domo Chemicals, acquisita con l'obiettivo di conquistare la leadership mondiale nel settore del filato di nylon per pavimentazione tessile superando l'attuale quota di mercato dell'11%. Xentrys, che ha sede a Leuna, porta in dote un giro d'affari di 50 m ilioni di euro con oltre 220 addetti. Supera così quota 2mila dipendenti e 12 stabilimenti la conformazione del gruppo Aquafil (le aziende sono situate ion tre continenti e sette paesiu: Italia, Germania, Slovenia, Croazia, Usa, Thailandia e Cina).

Aquafil ha registrato un fatturato consolidato di 499 milioni nel 2012 con un ebitda di 52 milioni, un gruppo attivo in tre aree di business: fili di nylon èper pavimentazione tessile (58% del giro d'affari), fili tessili per abbigliamento e tecnopolimeri per lo stampaggio di materie plastiche (incidono ciascuna per il 21% sui ricavi del gruppo). Un azienda i cui ricavi arrivano per metà dall'Ue mentre solo un quarto arriva dall'Italia.

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