Apt, le sfide di Belletti: «Lotta ai portoghesi, piano del traffico e la nuova società»
GORIZIA La lotta ai “portoghesi” e l’aggiornamento del piano del traffico urbano, insieme alla più ampia sfida del trasporto pubblico locale su scala regionale. Sono questi i punti che dovrà affrontare la neo presidente di Apt, Caterina Belletti, con il suo Cda. Nominata tra qualche polemica a fine giugno, non si è scomposta e, anzi, oggi, facendo ricorso alla sua professione di avvocato, replica: «Solitamente, se le critiche sono propositive si coltivano per migliorarsi; se sono delle boutade, invece, non se ne deve tenere conto. Le leggo e mi fermo lì: de minimis non curat praetor».
Presidente Belletti, il Consiglio di Stato ha sancito l’attribuzione della gara a bacino unico regionale al Consorzio Tpl Fvg Scarl formato da Apt Gorizia, Trieste Trasporti, Saf Udine e Atap Pordenone. Che sfida vi aspetta?
È un passaggio importante perché da un lato mette fine a una querelle che avevo trovato capziosa, andata oltre ogni grado di giudizio; dall’altro però è un impegno non da poco, perché il bando attribuisce degli oneri in capo alla scarl, oneri che si riflettono sulle quattro società e che possono creare criticità se non gestiti bene. Non siamo più solo Apt, siamo Apt e Scarl.
Quindi?
Questa nuova avventura comporta degli impegni importanti che vanno rispettati e la struttura deve essere pronta a rispondere alle nuove esigenze del nuovo contratto. Le regole del bando pongono obblighi importanti, ma qui si cade nel tecnico.
Allora cosa cambia per l’utente?
Per l’utente non cambia niente. Speriamo però di potergli dare un servizio migliore. Raccogliamo quotidianamente le segnalazioni. Alcune sono fini a sé stesse, ma altre sono propositive e il servizio pubblico deve seguire le modifiche del territorio. Il piano del traffico urbano è del 2007 e non è mai stato adattato alle esigenze del mondo di oggi. Ci sono linee che viaggiano vuote e linee esorbitatamente piene. I cambiamenti importanti non possono non essere segnalati.
Può fare un esempio?
Banalmente, il sindaco di Turriaco, mi dice che non ha il collegamento con l’aeroporto. Prima non c’era l’hub, oggi c’è il terminal, ma c’è un comune che non è collegato. Questo è uno dei temi. Il piano del traffico deve però essere studiato con il territorio.
Un altro tema per lei importante è quello dell’abusivismo. Cosa ha in mente?
Dovremmo fare come in tutti gli altri Stati del mondo. Tu sali davanti. Non ci sono alternative. O hai il titolo di viaggio o non sali. È un atto di civiltà. Non è possibile non pagare il biglietto.
I sindacati cosa direbbero?
Noi abbiamo un concetto di credere che le regole siano delle imposizioni inutili e consideriamo le regole un peso, non il limite della legalità. Perché dovrebbero esserci delle sommosse degli autisti? Farebbero rispettare qualcosa che coinvolge la loro azienda e che è anche un principio di rispetto nei confronti di tutti gli altri. Se i cosiddetti “portoghesi” non salgo, questo ha molteplici effetti. Il primo non penalizza e non rendo sciocco chi paga il biglietto, perché non si creano due categorie. Il secondo, Apt è una società pubblica e il pubblico è di tutti. Se noi non contribuiamo a mantenere il bene comune, il bene comune si danneggia. Terzo: se io lavoro in un’azienda e contribuisco con il mio lavoro a renderla efficiente, tanto più avrò la volontà di fare in modo che le persone osservino delle regole. Non posso immaginare nemmeno in linea teorica che vi sia un ostruzionismo.
In generale che situazione ha trovato all’insediamento?
La società è sana, ma può essere sensibilmente migliorata perché vanno sfruttate alcune potenzialità che ha. Ci sono delle grandi professionalità che vanno valorizzate per avere ancor più servizi e per dare un valore aggiunto. Abbiamo cominciato, anzitutto, con il chiedere a professionisti esterni di fare una fotografia dell’azienda. C’è un cambio di governance importante, è inutile che ce lo nascondiamo. Si passa da un consiglio a tre a un consiglio a cinque. È importante avere un quadro laico rispetto a quello che percepisce chi lavora dentro e non riesce a cogliere i problemi per abitudine o per prassi consolidate. Abbiamo inteso farlo proprio perché se ci sono delle situazioni da correggere o da migliorare siano operative già in vista della sottoscrizione del contratto della Tpl con la Regione.
E avete trovato delle criticità?
Si, certo e c’è lo spirito per risolverle, ma sono argomenti che si trattano all’interno dell’azienda. —
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