Aprono gli ambulatori dedicati ai turisti in Istria
POLA. Con l'avvio della stagione balneare in Istria entrano in funzione gli ambulatori medici dedicati ai turisti e attivi nell’ambito delle Case della salute in regione. Si tratta di strutture preziose in quanto garantiscono cure immediate ai villeggianti nel - malaugurato - caso di malattie o ferite che insorgessero durante le vacanze. Entrate in funzione già questo mese le strutture di Parenzo e di Rovigno, il primo giugno toccherà a quelle di Pola e Umago. L’ultimo ambulatorio ad aprire i battenti, esattamente a metà del mese prossimo, sarà quello situato ad Albona.
Il direttore delle Case della salute dell'Istria Ante Ivančić precisa che nelle fasi iniziali di attività, quelle cioè corrispondenti alla bassa stagione turistica, in ogni ambulatorio sarà presente un team composto da un medico e da un’infermiera, numeri destinati a raddoppiare nel corso dell’alta stagione. L'orario di apertura è al momento dalle 10 alle 18, che sarà ampliato dalle 9 alle 21 nel periodo di maggiore affollamento turistico.
Secondo le statistiche, i motivi più frequenti per i quali le persone ricorrono ai servizi degli ambulatori turistici sono costituiti da infezioni respiratorie acute, allergie e infezioni della pelle, oltre che da ferite. Nelle strutture i tempi di attesa di solito sono minimi, in primo luogo perché le prestazioni si pagano all'istante. I turisti in possesso della tessera europea di assicurazione sanitaria, se vogliono evitare la spesa, possono comunque rivolgersi agli ambulatori di tutela sanitaria primaria convenzionati con il Fondo nazionale per la previdenza sanitaria, presso la più vicina casa della salute della regione o anche negli ambulatori concessionari.
Quanto ai medici presenti negli ambulatori, «di anno in anno - spiega Ivančić - la situazione è sempre più complessa»: si fatica a trovare il personale occorrente a causa della carenza di medici e infermieri disponibili sul mercato del lavoro.
«In questo momento in qualche modo siamo riusciti a coprire tutte le esigenze - aggiunge Ivančić - anche se non è da escludere che qualcuno dei medici decida di andare a lavorare al pronto soccorso, dove gli stipendi sono più alti». Anche in quest’ultima eventualità i servizi ai turisti verranno comunque garantiti: «I villeggianti verranno indirizzati ai medici di famiglia e i bambini ai pediatri che hanno l’obbligo di visitarli», precisa Ivančić.
Il problema della carenza di medici del resto è noto da tempo, non solo in Istria ma in tutta la Croazia, ed è complicato - annota ancora Ivančić - da un sistema sanitario che non facilita la possibilità di ricorrere a medici provenienti da Paesi extra Ue: «Siamo in contatto con dottori della Serbia e anche della Bosnia ed Erzegovina, che sarebbero pronti a lavorare da noi. Ma i tempi di attesa per i vari permessi sono lunghi, si arriva fino a un anno e mezzo, motivo per cui i professionisti finiscono per optare per il lavoro in altri paesi nei quali le procedure di ingresso si rivelano più snelle e gli stipendi più elevati». (p.r.)
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