«Apro un’edicola a 33 anni. Ecco la mia sfida “folle”»

Tommaso Antonini ha deciso di acquisire lo storico chiosco in piazza Venezia. «So bene che il settore è in crisi, ma i giornali di carta hanno ancora un futuro»
Il 33enne Tommaso Antonini, imprenditore triestino con esperienza in particolare nel settore delle gelaterie, con una copia de Il Piccolo davanti al chiosco riaperto il 6 gennaio 2020
Il 33enne Tommaso Antonini, imprenditore triestino con esperienza in particolare nel settore delle gelaterie, con una copia de Il Piccolo davanti al chiosco riaperto il 6 gennaio 2020

TRIESTE Aprire un’edicola nel 2020. Una sfida che può sembrare persa in partenza considerando la crisi del settore e la costante diminuzione delle vendite dei giornali cartacei. Quasi una follia, soprattutto nell’ottica di un giovane imprenditore. Ma a Trieste, a quanto pare, c’è ancora voglia di contatto umano e di quel rapporto tattile con la carta che tablet e smartphone non possono riprodurre.

Ne è convinto il 33enne Tommaso Antonini. Dopo aver aperto nel 2016 una gelateria in Estonia (che sta andando benissimo) ed aver preso in gestione una gelateria anche a Trieste (che riaprirà nei prossimi mesi, in via San Marco) si è messo in testa un’idea meravigliosa: far rinascere il chiosco di piazza Venezia, che dopo un passato da edicola e una fugace riconversione in fioreria era stato chiuso, restando di fatto inutilizzato. Un peccato vista la posizione strategica della struttura, a metà strada tra l’affollata via Torino e le Rive: appetibile, dunque, sia per la clientela di passaggio, turisti in primis, sia per i residenti di una zona dove negli ultimi anni la diffusione delle rivendite di giornali si è progressivamente rarefatta.

Una veduta di piazza Venezia
Una veduta di piazza Venezia


E così, in questi giorni a tanti triestini non è sfuggita la riapertura del chiosco-edicola. Quello di ieri, per la precisione, era il quinto giorno di attività e l’afflusso è parso già incoraggiante come conferma la triestina Elena Bossi. È lei, infatti, la figura professionale scelta da Antonini per il rilancio dell’edicola. Negli anni Novanta Elena aveva portato avanti un’analoga e positiva avventura commerciale in via Valdirivo, che poi aveva deciso di interrompere per dedicarsi alla famiglia. Una garanzia per esperienza, cordialità e capacità di interagire con i clienti all’insegna della simpatia.

Del resto, il valore aggiunto di un’edicola è anche quello: rappresentare un punto di riferimento non solo per acquistare un giornale, ma anche per scambiare quattro chiacchiere, per acquistare un biglietto dell’autobus. E soprattutto una piccola finestra affacciata sulla città. «Mi è sempre piaciuto avere a che fare con la gente – sottolinea la edicolante –. In questi giorni stiamo anzitutto lottando contro l’abitudine di tanti residenti del circondario che per anni prendevano altre strade, ma il numero di clienti sta crescendo a vista d’occhio. Su dieci persone che passano davanti all’edicola, almeno otto dicono: “Oh che bello, finalmente siete tornati”. Questo era un chiosco storico. Adesso, come detto, la difficoltà è essenzialmente quella di farci conoscere. Qui si sta bene, e la collocazione, tra piazza Venezia e via Torino, è ottima».

Come appariva il chiosco di piazza Venezia nel periodo in cui era stato riconvertito come fioreria
Come appariva il chiosco di piazza Venezia nel periodo in cui era stato riconvertito come fioreria


«Nel 2016 ho aperto una gelateria in Estonia, a Tallin, assieme a un amico – spiega Antonini –, ma volevo anche impegnarmi qui, nella mia città. Dopo aver valutato altre idee, ho acquisito una gelateria in via San Marco che aprirà, spero, entro marzo. Nel frattempo avevo messo gli occhi su questo chiosco, che era chiuso da tempo ed era proposto online dai proprietari. Mi sono reso conto che nella zona attività analoghe stavano scomparendo e aprire un’edicola, all’improvviso, si è rivelata un’idea non così assurda». «Allora – continua – abbiamo deciso di fare questo esperimento e finora il responso è stato molto positivo, per cui posso proclamarmi ottimista. Sono convinto che le edicole abbiano ancora un mercato oltre ad offrire un punto di riferimento per le persone. Semmai, dispiace che manchi, qui come nelle altre edicole, la clientela giovane».

«In futuro non offriremo solo giornali – conclude il giovane imprenditore –. Vorremmo vendere anche cose pensate per i turisti, dalle guide ai souvenir di qualità, fatti in Italia. Per quanto riguarda l’orario d’apertura è dalle 6 alle 14, dal lunedì al sabato».—


 

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