Apre a Ronchi un “Cafè Alzheimer”
RONCHI DEI LEGIONARI. Li chiamano Café Alzheimer e sono dei luoghi di incontro per i familiari di anziani con problemi di memoria irreversibili. Già presenti in Olanda, Gran Bretagna, Germania, Belgio, Grecia e Australia, si stanno diffondendo ora anche da noi. Recentemente, dopo quelli di Como, Isola Vicentina e Modena, si è aperto a Treviso il quarto locale italiano. Ma se ne trovano anche presso alcune librerie e biblioteche o locali pubblici. Ovviamente non sono bar, ma strutture pubbliche dove trascorrere un momento d’incontro in compagnia di altre persone con gli stessi problemi, sotto la guida di personale specializzato. Si rivolgono direttamente ai malati di Alzheimer, che in Italia sono mezzo milione, ma nell’iniziativa di Ronchi dei Legionari i primi interlocutori saranno i soli familiari e altri care givers, con un’ipotesi che vorrà essere originale. Giovedì 25 ottobre, alle 17, sarà aperto nella sala riunioni della casa di riposto comunale “Corradini” l’Alzheimer cafè. L’obiettivo è quello di definire assieme un progetto d’incontri periodici continuativo nel tempo, con una scaletta di argomenti di discussione ed approfondimento basata sulle esigenze dei partecipanti, riguardanti la malattia, le sue cure, il modo di relazionarsi con chi ne è colpito, aiutando le persone a comunicare. In seguito potranno essere avviate altri progetti, anche riguardanti direttamente i malati stessi. Il tutto, data l’idea ed il nome della proposta, accompagnato da generi di conforto pomeridiani, quali tè, caffè e magari qualche pasticcino.
Le esperienze dei Cafè Alzheimer sono molteplici: ad esempio all’Israa di Treviso il personale medico applica il metodo Miesen, un progetto terapeutico che prende il nome dal geriatra olandese, Bère Miesen, che prevede un sistema di stimolazione della memoria basato su momenti formali di confronto alternati a momenti informali di conversazione, quindi libere conversazioni con gli anziani, con precise proposte di attività. Alla Fondazione Gaspari Bressan di Isola Vicentina, l’obiettivo è quello di stimolare la memoria con domande su problemi personali e pure sugli aspetti piacevoli degli incontri precedenti. A Como, con la conduzione di volontari del Gruppo Reciproco Aiuto Alzheimer, gli anziani sorseggiano caffè, ma giocano anche a Memory, preparano biglietti natalizi, o maschere di Carnevale. La gestione dell' Alzheimer Café di Modena è ancora diversa: parenti, assistenti e badanti si trovano assieme una volta al mese in una struttura pubblica per confrontarsi e ricevere informazioni da esperti.
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