Appello per salvare il sito industriale dell’ex Montecatini

Mobilitazione di associazioni e di esperti dopo i crolli nella struttura di Porto Nogaro 
Francesca Artico

la storia



È crollato un pezzo del muro e del tetto della ex Montacatini di Porto Nogaro, il più bell’esempio di architettura industriale della Bassa friulana e forse della regione Fvg di fine’800 e primo insediamento produttivo della zona industriale Aussa Corno sul porto Vecchio: la cittadina si mobilita per il suo salvataggio. L’associazione culturale Ad Undecimum, l’ingegner Giorgio Cargnelutti (che ha fatto la tesi sul sito), il ricercatore Marco Zanon, professionisti, architetti e l’ex sindaco Pietro Del Frate lanciano un appello per salvare questo pezzo della storia industriale. Lo fanno scrivendo al commissario liquidatore dell’ex Consorzio Aussa Corno (proprietario dell’area) e a tutte le forze politiche, «per salvare dal grave degrado in cui si trova il complesso ex-Montecatini di Porto Nogaro. Si tratta di una struttura industriale – scrivono – che l’associazione Ad Undecimum ha più volte segnalato come meritevole di attenzione e di recupero nell’ambito della tutela delle antiche strutture industriali presenti sul nostro territorio. Nell’immediato sarebbe improcrastinabile programmare alcuni interventi sulle strutture per evitare che tutto il complesso, di notevole qualità ingegneristica e pregevoli caratteristiche architettoniche, collassi definitivamente».

Come rimarca l’ingegner Cargnelutti «oltre che per gli aspetti architettonici e le peculiarità strutturali, l’edificio ex Montecatini è rimarchevole per la sua ubicazione. Oltre alla messa in sicurezza della struttura – dice –, si rende necessario anche il suo recupero e, riqualificando l’area circostante, si garantiscono opportunità lavorative. Viste le dimensioni del magazzino, potrebbe essere una sorta di contenitore per scopi culturali, di aggregazione, ma anche sportivi, turistici e diportistici». Il complesso industriale nasce a fine’800 come S. A. Fabbrica di Zucchero a ridosso delle banchine del porto Vecchio. L’edificio viene ultimato nel 1900 quando viene eretta la ciminiera di 70 metri, un “faro” per la Bassa. Negli anni’20 viene acquistato dalla Montecatini, Società Generale per l’Industria Mineraria e Chimica – Anonima – con sede a Milano, che vi insedia uno stabilimento per la produzione di perfosfati minerali da impiegare in agricoltura come concime. Nella prima metà degli anni’60 la Montecatini chiude lo stabilimento di Porto Nogaro; i macchinari vengono smontatati e trasferiti in altri siti. Dopo alterne vicende, lo stabilimento chiude definitivamente una quarantina di anni fa. —

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