Appello degli scienziati al governatore Fvg Fedriga: «No alle discoteche, troppo rischioso. Serve coerenza»

TRIESTE Una lettera aperta che a poche ore dal lancio ha raccolto 26 firme, tra cui quelle del fisico di fama internazionale Erio Tosatti, di Aniello Pappalardo - direttore cardiochirurgo di Asugi - e del neuroscienziato Giuseppe Legname: tutti membri della comunità degli scienziati del Sistema Fvg: Sissa, Ictp e Icgeb, che chiedono «coerenza» in risposta all’intenzione della giunta regionale di riaprire discoteche e altre attività a alto rischio contagio entro metà mese, mentre nidi e centri estivi restano chiusi o a capacità ridotte, con triage all’entrata e orari stringenti per le famiglie, per evitare assembramenti.
Il primo firmatario dell’appello che chiede coerenza alla politica nella gestione della delicata fase delle riaperture è Guido Sanguinetti, fisico e Data scientist Sissa & University of Edinburgh: Sanguinetti fa parte del gruppo di fisici, informatici, data scientists e statistici degli istituti di ricerca triestini che nella Fase 1 hanno collaborato con la Regione all’analisi dei dati regionali aggregati sull’epidemia.
«Moltissime imprese e famiglie - così l'appello - sono costrette a enormi sacrifici per ottemperare alle misure di distanziamento sociale: la stragrande maggioranza dei centri estivi rimarranno chiusi, le aziende e le strutture pubbliche si sono dovute riorganizzare». Spiega Sanguinetti: «La decisione della giunta di riaprire le discoteche ci ha lasciato esterrefatti, a oggi restano tante le cose che non capiamo su come funzioni il Covid-19, ma sappiamo con certezza che i grandi assembramenti sono la causa scatenante, ciò che fa esplodere l’epidemia. Oltre che scienziato sono anche un papà e mi pare assurdo che i miei tre figli non abbiano modo di socializzare da oltre tre mesi mentre poi vengono riaperte alcune delle situazioni oggettivamente più ad alto rischio».
Ancora una volta gli scienziati puntano l'attenzione sull'importanza di avere dati disaggregati sul numero di contagi per comprendere la reale diffusione del Covid-19 in Fvg. La lettera segnala «una situazione in cui manca la trasparenza sui dati della reale diffusione del Covid-19 in regione, sulle strategie di contenimento dell'epidemia e sui protocolli di tracciamento dei contatti». Dice Sanguinetti: «Conosciamo solo i dati che vengono comunicati alla Protezione civile e in regione da tempo si dice che la gran parte dei casi avvengono in ambienti isolati come le case di riposo: ma i dati disaggregati se esistono non sono condivisi e sarebbero in realtà essenziali per avere una comprensione di cosa stia accadendo».
Nell’appello gli scienziati promuovono la giunta Fedriga per come ha gestito la prima fase dell'emergenza: «La giunta - così Sanguinetti - ha fatto benissimo a prendere seriamente il rischio e a capire subito che era una situazione problematica, come sappiamo non è stato così in tutte le regioni». E «il risultato è che in Fvg abbiamo avuto una situazione decisamente meno drammatica rispetto a altre aree del Paese. Nella fase 2 manca però una comunicazione chiara dei fondamenti che motivano certe decisioni, possono anche essere meramente economiche ma vorremmo sapere come stanno ragionando i nostri politici: le epidemie non si sconfiggono se non c’è un comportamento responsabile da parte di tutti i cittadini, che hanno però bisogno di segnali chiari e inequivocabili».
La lettera si chiude in modo provocatorio: «Se la giunta ha dati che mostrano che il Covid non esiste più, li condivida e apra tutte le attività. Altrimenti, spieghi ai cittadini perché di giorno devono farsi in quattro per badare ai figli e lavorare in smart working, mentre di notte possono allegramente contagiarsi in discoteca». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo