Appello al decoro a Lesina: «Politici in aula solo con abiti puliti»

A Lesina la presidente del Consiglio municipale detta le regole in fatto di abbigliamento e igiene per uomini e donne

SPALATO. Passi il dress code che per eventi e situazioni di un certo carattere e significato può risultare opportuno, ma oltre a quello c’è anche l’imposizione di regole di carattere igienico-sanitario: e non è cosa di tutti i giorni, soprattutto se le regole in questione sono in molti casi elementi base della vita quotidiana.

Eppure, a dare tutte le indicazioni del caso ai consiglieri municipali della Città di Lesina, sull’omonima isola dalmata, è stata la giovane presidente Silvana Sanseovic. Che ha appunto distribuito sui banchi dell’aula consiliare dei volantini in cui si invita al rispetto di direttive ben precise per gli uomini e per le donne. Eccone alcune indicate per le consigliere: gonna o abito che copra le ginocchia per almeno un centimetro; camicia adeguatamente abbottonata; scarpe pulite; obbligatorio il reggiseno; profumo sì ma non troppo persistente; bene anche il trucco, ma senza esagerazioni rispetto alla normale quotidianità; e ancora, abbigliamento pulito; non presentarsi in aula portando con sé odori dovuti ad abiti sporchi o al mancato rispetto delle norme igienico sanitarie.

Quest’ultima regola vale anche per i consiglieri, ai quali inoltre viene ricordato di tagliarsi e pulire le unghie, curare eventuali barba e baffi, indossare il vestito (la cravatta almeno non è obbligatoria): banditi i pantaloni corti.

«Questo non è un atto ufficiale - ha spiegato Silvana Sanseovic, interpellata sui singolari consigli - ma solo una raccomandazione che dovrebbe venire rispettata in ogni istituzione». Alla domanda se le regole sull’igiene personale siano dovute alla presenza in aula di consiglieri poco rispettosi, la risposta è stata semplicemente che «non si chiede nulla in più rispetto alle norme alle quali ogni persona dovrebbe attenersi».

Sollevazioni da parte dei consiglieri? Nessuna: in linea di massima anzi hanno detto di condivedere l’iniziativa della presidente. E ne hanno commentato pure i motivi. L’ex presidente del consiglio municipale Prosper Vlahović (Hdz) ha spiegato che «nelle piccole località come la nostra i consiglieri spesso eseguono lavori fisici fino all’inizio delle riunioni alle quali poi si presentano senza lavarsi. A me è successo più volte di segare la legna, ma prima di andare alla seduta mi sono sempre lavato. Ci sono state però certe riunioni - ha aggiunto Vlahović - nelle quali l’aria in aula era pesante e irrespirabile al punto che ci vedevamo costretti ad aprire le finestre anche in pieno inverno».

Anche il consigliere Toni Lucic Lavcević dello schieramento opposto - cioè dei Socialdemocratici - ha detto di pensarla allo stesso modo. E «di regola indosso bermuda e maniche corte da aprile a dicembre - ha spiegato - ma alle riunioni mi presento vestito in maniera opportuna». (p.r.)
 

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