Appalto delle pulizie La ditta Colser vince al Consiglio di Stato dopo un iter di 3 anni

La gara era iniziata nel 2017. L’aggiudicazione nel 2018 a 6,8 milioni per un quadriennio. Ma Cns l’aveva impugnata
Silvano Trieste 16/11/2017 Jarmila Kodric, al Museo Revoltella
Silvano Trieste 16/11/2017 Jarmila Kodric, al Museo Revoltella

Massimo Greco

In ballo un appalto di 6,8 milioni (Iva compresa) lungo quattro anni. Una vicenda amministrativa e giudiziaria durata quasi tre anni, essendo iniziata nel settembre 2017 e terminata solo venerdì scorso 8 maggio. Quando il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dal Comune e dalla parmigiana Co.l.ser, che si era aggiudicata nell’autunno 2018 l’appalto delle pulizie e della sanificazione negli immobili municipali insieme alla società cooperativa “L’Orologio” domiciliata a Pontassieve (Firenze).

L’aggiudicazione era stata però contestata e impugnata dalla concorrente Consorzio nazionale servizi (Cns) basato a Bologna, che - informa l’assessore Lorenzo Giorgi - aveva prevalso in primo grado. Qualche giorno fa il verdetto di palazzo Spada ha ripristinato la situazione originaria con la conferma di Co.l.ser a garante dell’igiene negli edifici comunali. Secondo Giorgi è un risultato importante alla vigilia della ripresa lavorativa e nella prospettiva delle attività estive gestite dall’Educazione.

La storia di questo tormentato appalto è interessante e vale la pena venga riepilogata, anche perché finisce con il riguardare 2400 dipendenti e migliaia di utenti giornalieri. Il primo atto risale al settembre 2017 quando venne indetta la gara per pulizia e sanificazione a ridotto impatto ambientale negli immobili di proprietà/pertinenza comunali. Scadenza per la presentazione delle offerte il 19 dicembre, genetliaco di Italo Svevo, e relativa apertura il 20: si erano fatti vivi 10 competitori.

La commissione era composta da Manuela Salvadei (dirigente dei servizi educativi), Rosanna Missan (Itis), Raffaella Scarparo (p.o. igiene pubblica).

Le buste furono aperte il 27 febbraio 2018, vennero esaminate nei mesi successivi e il 31 maggio si rese nota una graduatoria che vedeva al primo posto la Meranese servizi, al secondo Co.l.ser, al terzo Cns, al quarto Euro & Promos, al quinto e ultimo Idealservice. Le altre 5 concorrenti erano state eliminate in sede di valutazione delle offerte tecniche.

La Meranese aveva vinto con 100/100, cogliendo il massimo della votazione tecnica e il massimo dell’offerta economica. Un risultato ritenuto anomalo, tanto che fu sottoposto a procedimento di verifica. Se ne occupò Riccardo Vatta, responsabile di appalti & contratti, il quale relazionò che l’offerta della vincitrice non era congrua e non era affidabile al fine di una corretta esecuzione del servizio. Depennata la Meranese, subentrò Co.l.ser con un’offerta di 5,5 milioni caratterizzata da un ribasso pari al 18%. All’interno della proposta l’incidenza di gran lunga preponderante riguardava la manodopera con quasi 5 milioni. Vatta ritenne puntuale quanto prospettato in termini di monte ore, costo orario, formazione del personale, attrezzature e prodotti. Co.l.ser e l’Orologio promettevano 26 carrelli multiuso, 130 carrelli a doppia vasca, 11 carrelli porta-sacco, 2 lavasciuga pavimenti uomo-a-bordo, 19 lavasciuga uomo-a-terra, 28 battitappeto a 2 motori, 5 monospazzole, 37 aspiraliquidi, 18 aspiratori, 1 lavasciuga, 139.000 rotoli di carta igienica, 47 milioni di salviette e oltre 8.000 rotoli asciugamani. Il nuovo vincitore avrebbe iniziato il lavoro il 1° marzo 2019.

Ma non era ancora finita perché il terzo (poi secondo) classificato Cns, come abbiamo visto, aveva fatto ricorso alla giustizia amministrativa, vincendo in primo grado. Fino alla decisione del Consiglio di Stato che ha dato ragione al Comune e a Co.l.ser. —

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