Appalti al Coni, Ziberna “ripudia” il giudice
TRIESTE. Rinviati a gennaio. È approdato ieri in giudizio il procedimento contro il presunto “cartello” che, secondo la procura di Trieste, avrebbe manovrato due appalti del Coni per far ottenere a un singolo concorrente oltre 46mila euro. La prima seduta si è conclusa però in modo interlocutorio: la difesa ha sollevato alcune eccezioni, tra queste l'incompetenza territoriale di Trieste, chiedendo che il processo venga spostato a Udine. Una misura che porterebbe in modo quasi automatico alla prescrizione. Il giudice si è riservato di prendere in esame le richieste, cui risponderà il prossimo 20 gennaio. Gli imputati, ieri assenti in aula, sono il consigliere regionale di Forza Italia Rodolfo Ziberna, l'udinese Massimo Lombardo, rappresentante legale della società che ha vinto le gare (Alan Normann communication srl), la dipendente del Coni Luana Matassi, e i tre imprenditori Alessandra Aitato, Cinzia Lorenzon e Giorgio De Carlo.
Secondo il pm Federico Frezza Ziberna sarebbe «l'ideatore del meccanismo illecito» per cui alle gare per l'organizzazione di due eventi del Coni la Alan Normann si sarebbe presentata dopo aver concordato con gli altri imprenditori delle false offerte, volte a far risultare come più conveniente quelle della Normann. I reati ipotizzati sono di turbativa d'asta oppure di truffa.
Ieri l'avvocato Antonio Sanson, difensore di Ziberna, ha spiegato davanti al giudice perché il processo dovrebbe tenersi a Udine e non a Trieste: secondo la difesa, qualunque sia l'accusa presa in considerazione, la competenza non spetterebbe all'autorità triestina. Nel caso della truffa «bisogna guardare chi ha vinto e dove abbia vinto»: «Visto che gli enti pubblici pagano appaltatori non con valigette ma con conti correnti bancari, bisogna verificare il luogo in cui ha la sede la filiale della banca presso cui ha sede il soggetto.
Si tratta del coimputato Lombardo, i cui conti correnti sono accesi presso la Unicredit Banca, filiale di Udine. Una competenza territoriale assolutamente diversa da quella triestina». Nel caso della turbativa, invece, Sanson ricorda che secondo la Cassazione il luogo di consumazione del reato è quello in cui si «pone in essere la condotta»: «Nel nostro caso le email inviate con le proposte di partecipazione alla gara», nessuna delle quali proveniente da Trieste.
L’altra eccezione sollevata dai legali di Ziberna riguarda la costituzione come parte civile del Coni, che per la difesa dovrebbe essere eliminata. La procura ha chiesto il rigetto dell'eccezione di incompetenza territoriale, mentre il legale del Coni ha duramente criticato l'impianto complessivo della difesa: «Non c'è dubbio che la gara si sia svolta a Trieste». Il giudice ha ritenuto di dovere esaminare le numerose eccezioni e le memorie prodotte, riservando la decisione al 20 gennaio.
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