Aperture domenicali, sì a Bosco-Zazzeron
di Matteo Unterweger
Aperture domenicali consentite per tutti i supermercati del gruppo Bosco (e pure per il BricoCenter) e della catena Zazzeron, sia quelle effettuate da agosto in poi sia quante sono calendarizzate nel mese in corso. Il Tar ha dato ragione al ricorso presentato, attraverso gli avvocati Massimiliano Bellavista e Simone Tamburino, dalle società che gestiscono gli esercizi commerciali in questione contro i provvedimenti con cui l’amministrazione comunale aveva inibito la possibilità di tenere aperti alcuni dei loro negozi nei mesi di agosto, settembre, ottobre e novembre. Un’azione, quella del Comune, collegata alla legge regionale sul commercio e al tetto di aperture domenicali che questa impone nell’arco dell’anno alle realtà di superficie superiore ai 400 metri quadrati poste al di fuori del perimetro del centro storico (una condizione che accomuna, nello specifico, 5 negozi della Corona srl, il BricoCenter gestito dalla Antonio Bosco snc e un supermercato Zazzeron): il limite è infatti di 29, incluse le quattro domeniche di dicembre. Escludendo l’ultimo mese dell’anno, la quota massima è pari a 25.
Il tribunale amministrativo regionale, presieduto da Saverio Corasaniti e composto anche dai consiglieri Oria Settesoldi e Rita De Piero, ha accolto dunque l’istanza cautelare avanzata dai ricorrenti, sospendendo così l’efficacia degli atti emessi dalla direzione dell’Area Economia e territorio del Comune. Una sentenza che si basa, scrivono i giudici, sulla considerazione che «questo Tar ha già sollevato dinanzi alla Corte costituzionale eccezione di legittimità costituzionale della normativa regionale alla base degli atti anche in questa sede impugnati contestualmente accogliendo l’istanza cautelare per molteplici altri ricorsi». È andata a buon fine quindi la richiesta di sospensiva congiunta firmata dalla Corona srl, dalla Antonio Bosco snc e dalla Zazzeron supermercati srl. Nel merito, il Tar si esprimerà invece con apposita udienza successivamente alla decisione della Corte costituzionale sulla legge regionale.
In attesa, dunque, della valutazione del merito, Fabio Bosco, in rappresentanza della Corona srl e dalla Antonio Bosco snc, festeggia quella che lui stesso definisce «una vittoria». Che, anche se «provvisoria» - come rileva Bosco - resta sempre tale. E vale subito, in concreto, «due assunzioni a tempo indeterminato per la Corona srl - annuncia - che faremo proprio oggi (ieri, ndr). Nel contempo, rientra il rischio di tagli al personale». Vantaggi in termini occupazionali, ma anche - prospetta l’imprenditore - a livello «di liquidità. In tempi di crisi come quello attuale, serve saggezza economica nel senso di far lavorare chi vuole lavorare. Il nostro ricorso è stato presentato proprio per poter tenere le attività aperte anche di domenica». Una direzione che il gruppo Bosco aveva comunque già imboccato, pur avendo superato il tetto-limite di aperture domenicali imposto dalla Regione. Tanto da vedersi recapitare un totale di «20mila euro di multa», aggiunge ancora Bosco. Che a proposito ipotizza già una nuova azione legale: «Attendiamo la sentenza della Corte costituzionale, per poi chiedere l’eventuale annullamento delle sanzioni».
Anche Maurizio Zazzeron, titolare dell’omonima catena di supermercati, non nasconde la propria soddisfazione: «La sentenza? Ce l’aspettavamo visti i precedenti, ma sapevamo anche che se il ricorso non fosse stato fatto nel modo giusto, lo stesso avrebbe potuto essere bocciato come accaduto per il Città Fiera. Qui si tratta di lavorare e dare da lavorare, cose fondamentali in questo momento. Domenica, come Bosco, saremo aperti - prosegue Zazzeron - e faremo in modo che la gente lo sappia il prima possibile. Se i risultati saranno quelli che ci aspettiamo, seguiranno delle altre assunzioni dopo quelle effettuate per il nuovo negozio di via Concordia».
Il Comune, di fatto, in qualità di resistente al ricorso, ha perso la sfida legale sulla sospensiva. Ma il sindaco Roberto Cosolini non si turba: «Il mio pensiero sulla questione - afferma il primo cittadino - è noto. Non sono mai stato entusiasta della posizione che l’amministrazione è stata obbligata a tenere come atto dovuto». Considerazioni da cui si evince un certo favore alla liberalizzazione delle aperture domenicali. Liberalizzazione condizionata, però: «Ricordo agli imprenditori - afferma infine Cosolini - gli accordi sindacali per l’uso di personale aggiuntivo, per far sì che i dipendenti non perdano il diritto al turno di riposo domenicale».
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