Maxi-cantiere in via Romagna a Trieste, partiti i lavori
La rqualificazione andà avanti fino ad agosto 2026

S’è aperto oggi, lunedì 17 febbraio, il maxi-cantiere di un anno e mezzo per la riqualificazione integrale di via Romagna a Trieste. Con una importante novità rispetto a quanto annunciato finora: tra via di Scorcola e via Artemidoro viene infatti istituito il doppio senso di marcia – con la concomitante rimozione di alcuni parcheggi laterali – così da agevolare la mobilità nei paraggi.
I lavori infatti, proprio per la radicalità dell’intervento che AcegasApsAmga andrà a effettuare, impediscono fino alla fine delle operazioni (agosto 2026) di percorrere via di Romagna in automobile o motorino nella sua interezza.
Il cantiere procederà per sei fasi distinte, ciascuna di circa settanta metri, arrampicandosi così progressivamente sul colle di Scorcola. Di volta in volta, nel tratto di strada interessato sarà disposto il divieto di transito: ciò significa che si potrà salire fino a quel punto, o viceversa scendere.
Il primo lotto coinvolgerà i civici 1-7, con durata prevista di quattro mesi e quindi conclusione a metà del prossimo maggio. Si procederà – come nei restanti cinque lotti – alla sostituzione delle condotte gas in ghisa grigia con nuove tubazioni in polietilene «ad alta densità»; alla riqualificazione delle reti idriche e al potenziamento della fognatura e degli scoli meteorici, con la predisposizione di nuove reti elettriche.
Non c’è dubbio che via di Romagna ne avesse bisogno. Al di là delle buche, da anni fotografate sdegnosamente dai residenti del circondario, i sottoservizi di cui dispone la strada sono in gran parte obsoleti (negli ultimi cinque anni sono state eseguite undici riparazioni della rete idrica locale).
I lavori più attesi, cioè l’asfaltatura, arriveranno per ultimi. Durante il periodo dei lavori ne sarà realizzata una provvisoria per permettere la riapertura della strada ai frontisti nei tratti ultimati. Il ripristino definitivo del manto stradale arriverà quindi solo al termine di tutti gli interventi, per non danneggiare ulteriormente la tenuta di via di Romagna.
L’assessore Babuder insiste sul carattere eccezionale del cantiere, che «non è una semplice manutenzione, ma una vera trasformazione». Eccezionale per la radicalità di cui si diceva all’inizio; ma eccezionale anche per le caratteristiche particolari di via di Romagna: basti pensare alle murature e rispettive fondamenta, o ancora al mix di pendenza e sinuosità del percorso stradale.
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