Anziano sedotto e fregato Prime due imputate assolte

Assolte perché il fatto non sussiste. Perché il giudice, alla fine, non ha rilevato lo straccio d’una prova - né un’operazione bancaria né particolari regali di sorta o altro - che potesse...
Foto Bruni 21.11.14 Michele Carannante in Corte d'Assise-Enzo Truncellito e Giorgio Nicoli,giudici
Foto Bruni 21.11.14 Michele Carannante in Corte d'Assise-Enzo Truncellito e Giorgio Nicoli,giudici

Assolte perché il fatto non sussiste. Perché il giudice, alla fine, non ha rilevato lo straccio d’una prova - né un’operazione bancaria né particolari regali di sorta o altro - che potesse dimostrare che avevano per davvero indotto la loro presunta vittima a coprirle di presunte attenzioni costose. Escono infatti pulite dalla vicenda giudiziaria che le vedeva coinvolte, per l’ipotesi di reato di circonvenzione d’incapace, Marta Sossi e Mirella Giorgiutti, 63 anni la prima e 66 la seconda. Sono due delle quattro donne accusate in un fascicolo d’indagine curato dal pm Massimo De Bortoli d’esser state “fatali”, d’aver approfittato di un anziano dalla capacità di intendere e volere «compromessa» sia per «demenza di tipo degenerativo» sia, soprattutto, per la sua «vulnerabilità nei rapporti con il sesso femminile». Un fascicolo nel quale vengono fatte risalire, in primis al biennio 2008-2009, uscite su uscite dal conto di quest’uomo (ex medico, oggi 75 enne e assistito da un amministratore di sostegno, che si è costituito da legge parte civile con l’avvocato Maria Genovese) che si faceva “prendere” talmente tanto dalle donne che conosceva da nominarle addirittura, in qualche caso, proprie eredi universali.

Il dispositivo di sentenza riguardante Sossi e Giorgiutti, al quale seguirà prossimamente la sentenza completa di motivazioni, è stato letto ieri dal gup Giorgio Nicoli al termine del processo celebrato col rito abbreviato a carico proprio di Sossi e Giorgiutti. Rimane ora alla sbarra, dunque, il 50% delle imputate originarie rinviate a giudizio ancora un anno fa: per le altre due donne coinvolte nel fascicolo del pm De Bortoli, Rossana Franca e Nadia Storti, 54 anni una e 64 l’altra, difese dagli avvocati Paolo Codiglia e Luca Maria Ferrucci, c’è invece un processo a dibattimento ordinario davanti al giudice monocratico Marco Casavecchia, con la prossima udienza già fissata per il 26 giugno.

Ma torniamo al rito abbreviato di ieri. Per Sossi e Giorgiutti, difese dall’avvocato Irina Carli, il pm De Bortoli aveva chiesto un anno con la condizionale, alla soglia del minimo contemplato dal codice per la circonvenzione d’incapace, indice del fatto che, nella stessa inchiesta, evidentemente, il loro ruolo fosse comunque ritenuto più marginale. Il giudice per l’udienza preliminare Nicoli, come detto, le ha assolte, non rilevando per l’appunto prove. Né tracce di transazioni bancarie o di regali, se non di un accapatoio, a quanto pare, per una delle due, né prove di essersi rese autrici di pressioni sull’anziano per farsi mettere in prima linea nel suo testamento. Un testamento in cui, in origine, Sossi era divenuta erede universale per un mese, sostituita poi da Giorgetti, che di mesi ne durò invece tre. Per il gup che le ha giudicate, insomma, non fu circonvenzione ma, semmai, fu autonoma farina del sacco delle emozioni, irrefrenabili, di un uomo privo ormai di capacità critica.(pi.ra.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo