Anziani picchiati e derubati Catturato l’ultimo bandito

È stato estradato dall’Ungheria dove si era nascosto. Si chiama Slavica Rogic. Secondo il pm Massimo De Bortoli è l’esecutore materiale della sanguinosa rapina ai danni di una coppia di anziani...
Foto Bruni 08.09.15 rapina in via Flavia 68
Foto Bruni 08.09.15 rapina in via Flavia 68

È stato estradato dall’Ungheria dove si era nascosto. Si chiama Slavica Rogic.

Secondo il pm Massimo De Bortoli è l’esecutore materiale della sanguinosa rapina ai danni di una coppia di anziani messa a segno la scorsa estate. I banditi armati di pistola, poi rivelatasi finta, avevano picchiato, legato e imbavagliato Silvio e Valeria Stransciach. Lui 89 anni, lei 74. Per loro erano stati trenta minuti di terrore nella loro villetta di via Flavia 68. Poi i malviventi se n’erano andati con i pochi oggetti d’oro che erano custoditi in casa. Bracciali, anelli e orecchini per meno di 10mila euro.

Rogic, ex militare della guerra nei Balcani, era stato identificato dai carabinieri del nucleo investigativo. Ma era riuscito a fuggire prima dell’arresto disposto dal gip Guido Patriarchi su richiesta del pm Massimo De Bortoli. In manette, nello scorso mese di giugno, erano finiti Robert Mihajlovic, 31 anni, serbo, ex dipendente dell’autodemolizioni Casale di proprietà di Stransciach - il “palo” del colpo (stava fuori in strada davanti alla villetta) - e Mladen Kalapac, 53 anni, pure lui serbo, ritenuto il custode del bottino. Poi in un secondo momento era finita ai domiciliari una cittadina serba ritenuta la basista del colpo.

La rapina porta la data del 25 agosto dello scorso anno. Il marito era in salotto, seduto in poltrona e stava facendo le parole crociate, il suo passatempo preferito. La moglie era intenta a lavare i piatti in cucina. Come tutti i giorni a quell’ora. All’improvviso l’incubo. «Sono entrati senza farsi sentire - aveva raccontato un paio di giorni dopo la donna turbata - e mi hanno aggredita alle spalle». Poi le minacce. «Dateci quello che vogliamo e non vi faremo nulla», aveva detto un malvivente. «Vogliamo i gioielli e i soldi», aveva aggiunto.

La donna era rimasta paralizzata dalla paura. Ed è stato a questo punto che uno dei malviventi era andato in salotto dove c’era il marito e gli aveva puntato la pistola contro intimandogli: «Stai zitto e alzati». Così in breve i due coniugi erano stati legati con il nastro adesivo. Li avevano fatti sedere vicini sul divano. Silvio aveva anche tentato di reagire. Ed era stato a questo punto che il malvivente con la pistola aveva passato l’arma nell’altra mano e poi l’aveva schiaffeggiato con forza. Infine la razzia dei pochi gioielli e la fuga.

Il colpo di scena dopo poche settimane dalla rapina quando i carabinieri avevano scoperto che la pistola finta trovata con un cacciavite nel boschetto adiacente alla casa era la stessa arma sequestrata nel mese di maggio del 2015 durante una perquisizione effettuata in un’altra indagine a casa di una donna legata sentimentalmente a Slavica Rogic. Una pista che si è rivelata decisiva. In breve il cerchio si è chiuso. (c.b.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo