Anziana uccisa, l’autopsia conferma Gettata a terra e morta sul colpo

Bruna Cermelli, l’anziana disabile trovata cadavere mercoledì scorso nella sua villetta di Strada per Longera 193, è stata violentemente spinta e fatta cadere sul pavimento della camera da letto. È morta sul colpo. L’autopsia ha confermato ieri le prime ipotesi che erano state avanzate dai carabinieri e dal medico legale Fulvio Costantinides. L’esame disposto dal pm Massimo De Bortoli ha evidenziato infatti una serie di segni ed ematomi sul corpo della donna difficilmente riconducibili a una semplice caduta. Non solo: il medico legale Costantinides ha riscontrato anche altri traumi - oltre a quelli già emersi dal primo sommario esame sul collo e sulla testa - non compatibili con una caduta accidentale. Segni che riletti in quest’ottica potrebbero anche lasciar pensare a una colluttazione seguita a un ultimo tentativo di difesa da parte della vittima.
Bruna Cermelli è stata dunque rapinata: è successo nella camera da letto, e la donna ha tentato di fermare chi cercava di forzare la cassaforte contenuta all’interno dell’armadio. Potrebbe anche essere stata sedata con un sonnifero spray: per questo motivo contestualmente all’autopsia sono stati effettuati i prelievi relativi agli esami tossicologici.
Certo è che dai primi risultati emerge che Bruna Cermelli ha cercato di reagire, per quanto poteva. Chi era lì in quel momento non ha avuto pietà. L’ha spinta con forza sul pavimento. La donna ha battuto il capo e il collo sulle piastrelle morendo sul colpo.
Ma dalle indagini emergono altre novità. A colpire la disabile e a farla cadere pesantemente sul pavimento sarebbe stato un unico bandito. Lo hanno ipotizzato fin dal primo screening i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di via dell’Istria. Buona parte delle numerose impronte sinora rintracciate nella casa di Strada per Longera ma anche all’esterno della proprietà farebbero sostanzialmente riferimento a un’unica persona. Il malvivente sarebbe entrato nel cortile dopo aver superato la rete di recinzione. Poi avrebbe spinto la porta della casetta (che verosimilmente secondo i militari era stata solo accostata) per puntare diritto alla camera da letto. Di questo passaggio comunque sono state lasciate decine di impronte, soprattutto nella stanza da letto. Impronte che saranno decrittate domani quando giungeranno nella casetta di Strada per Longera alcuni esperti dei Ris. I tecnici del reparto investigazioni speciali utilizzeranno le più sofisticate tecniche tra cui quella luminol.
Ma secondo i carabinieri in tutta questa tragica vicenda non si può escludere la presenza di un complice. Potrebbe avere atteso nella zona, o vicino al cancello oppure nei pressi della casa adiacente, l’altro bandito, quello entrato in casa che poi ha spinto - causandone la morte - l’anziana che si sosteneva con un deambulatore. Secondo la ricostruzione dei militari, il bandito per fuggire ha superato un muro di confine con la casa vicina. Poi si è dileguato lungo la diramazione di Strada per Longera sino a giungere all’arteria principale. Dove l’altro verosimilmente lo stava aspettando.
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