Anziana uccisa, in campo anche un tossicologo

Verrà eseguita domani l’autopsia sul corpo di Bruna Cermelli, l’anziana disabile trovata cadavere nella sua villetta di strada per Longera 193. Gli inquirenti attendono i risultati dell’esame autoptico per capire quale sia stata la causa della morte della donna, e per avere quindi un elemento chiave in più che possa aiutarli a ricostruire quanto accaduto mercoledì scorso nella casa della settantaseienne.
L’ipotesi dei carabinieri, coordinati nell’indagine dal pm Massimo De Bortoli, è che si sia trattato di un omicidio avvenuto dopo un tentato furto. L’autopsia sarà completata da un collegio di professionisti: oltre al medico legale Fulvio Costantinides, infatti, il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta ha affidato l’incarico anche a un chimico-tossicologo. Un altro esperto che, nel dettaglio, dovrà capire dall’analisi dei tessuti se a Bruna Cermelli sia stata somministrata qualche sostanza da parte di chi si è introdotto nella sua casa tentando poi di forzare la cassaforte. Se, cioè, la donna sia stata in qualche modo sedata o addormentata. Oppure, ad esempio, se il malintenzionato o i malintenzionati che si è trovata davanti non le abbiano spruzzato qualcosa sul viso con uno spray. Al momento queste rimangono solo delle possibilità che gli inquirenti vogliono verificare, ma gli approfondimenti disposti chiariranno anche tale aspetto.
Le indagini, intanto, proseguono a tutto campo, a 360 gradi. Al momento resta prevalente l’ipotesi che ad entrare nell’abitazione di Bruna Cermelli siano stati dei balordi, intenzionati a svaligiare la villetta. È possibile che l’abbiano messa nel mirino nell’ambito di un raid pianificato nella zona. Ma, una volta entrati - è quanto ritengono gli investigatori -, qualcosa è andato storto. A far pensare a un tentato furto finito in un omicidio, sono stati gli indizi raccolti sul posto dai carabinieri: la donna è infatti stata trovata riversa a terra nella camera da letto, vicino alla cassaforte. Sulla testa e sul collo di Bruna Cermelli, è stata riscontrata una lesione. Altro elemento centrale rilevato dagli inquirenti è quello relativo alla rete di cinta che delimita la proprietà: in un punto è stata trovata abbassata.
Il compito degli investigatori, comunque, non è semplice: risalire all’identità di chi si è introdotto nella casa di strada per Longera 193 è come cercare un ago in un pagliaio. E, oltre che dall’esito dell’autopsia, il pm De Bortoli e i carabinieri sperano di ottenere qualche dettaglio utile dalle testimonianze che stanno raccogliendo. Sin qui, è stato riferito ai carabinieri di alcuni sconosciuti visti salire lungo la stradina che collega anche la villetta alla strada principale: ma, fra i testimoni, qualcuno ha parlato di una sola persona, altri hanno riferito di un gruppetto.
Infine, molto importante sarà ciò che emergerà dal sopralluogo che nei prossimi giorni effettueranno i Ris. Gli uomini del Reparto investigazioni scientifiche, infatti, si occuperanno di tentare di trovare all’interno e nei dintorni della villetta eventuali impronte o tracce lasciate dalla persona o dalle persone che mercoledì scorso sono entrate nell’abitazione di strada per Longera 193.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo