Il Comune di Muggia vince il ricorso: l’antenna dovrà essere rimossa
La sentenza del Consiglio di Stato impone alla società Monte Barbaria di spostare la struttura sul sito archeologico di monte Castellier che è stata oggetto di un contenzioso legale durato per oltre 10 anni
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Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Muggia. L’antenna installata sul sito archeologico di monte Castellier dovrà essere tolta. Monte Barbaria, ovvero la società titolare dell’impianto, dovrà ora provvedere alla rimozione e all’eventuale spostamento in altro sito idoneo.
L’iter che riguarda il traliccio, e il conseguente contenzioso, risale a oltre dieci anni fa e si inserisce nel processo di delocalizzazione degli impianti di telecomunicazione, annoso problema per Muggia. Il piano delle antenne era stato approvato dal Consiglio comunale nel 2013 e recepito nel piano regolatore, contemplando diversi siti sul territorio. La società aveva chiesto e ottenuto l’autorizzazione per la realizzazione di un traliccio a Monte Castellier, perché si trovava al di fuori dell’area vicina sottoposta a vincolo archeologico. Quando vennero avviati i lavori, però, emersero importanti reperti, che determinarono lo stop ai lavori. Il traliccio, previa messa in sicurezza del materiale archeologco, fu installato ma a titolo provvisorio: era stato stabilito che sarebbe stato trasferito in altro luogo entro 18 mesi. Cosa poi non è avvenuta. Motivo per il quale, la posa dell’antenna era stata accompagnata a più riprese dalle proteste dei cittadini.
Nel frattempo Regione e Sovrintendenza avevano dichiarato il sito di monte Castellier “del tutto inidoneo” al traliccio. Motivo per il quale Monte Barbaria aveva fatto ricorso al Tar, con quest’ultimo che lo aveva respinto. Nei giorni scorsi si è giunti all’epilogo, con la sentenza del Consiglio di Stato che conferma quanto emerso. I giudici hanno in particolare accolto tutte le ragioni sviluppate dall’Avvocatura comunale a difesa delle prescrizioni urbanistiche del Comune di Muggia, con condanna della società appellante al pagamento delle spese di lite. E con l’antenna che andrà tolta.
Soddisfatto il sindaco Paolo Polidori: «È un risultato importante, per l’amministrazione e per i cittadini: in primis perché renderà finalmente fruibile appieno il sito archeologico, anche dal punto di vista della sicurezza, in quanto saranno eliminati i campi elettromagnetici diffusi dalle emittenti. Abbiamo in realtà più volte tentato di trovare una soluzione con la società, ma purtroppo non si è mai voluto trovare un accordo sull’individuazione dell’area verso la quale trasferire l’antenna, e sulla compartecipazione del Comune alla spesa. Ora ho dato mandato agli uffici di scrivere alla società per conoscere le modalità per l’abbattimento della struttura».—
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