Ansaldo punta su una centrale eolica nel Golfo

Fornirebbe energia sufficiente a 10mila famiglie e darebbe lavoro a un centinaio di operai specializzati
di Roberto Urizio
TRIESTE
. Un impianto di produzione di energia eolica potrebbe sorgere nel golfo di Trieste con lo stabilimento per realizzarne i componenti situato a Monfalcone. Il progetto è stato illustrato ieri dai responsabili della Ansaldo Sistemi Industriali e della Società Bulloneria Europea al presidente della commissione infrastrutture del Consiglio regionale, Alessandro Colautti.


Si tratta di piattaforme off-shore, per certi aspetti simili a quelle petrolifere, che consentirebbero la produzione totale di 30 megawatt di energia (il corrispettivo del consumo annuo di circa 10 mila famiglie) che verrebbero immessi nella rete distributiva parallelamente a quelli prodotti con le fonti tradizionali. Le piattaforme , consistenti in una base da cui si erge una «torre» che capta il vento tramite un’elica, verrebbe realizzato a terra nello stabilimento monfalconese per poi venire trasportato al largo dove la base viene sommersa sott’acqua lasciando emersa soltanto la «torre».


«L’impianto verrebbe installato ad almeno 15 miglia dalla costa – spiega il vicepresidente di Ansaldo Sistemi Industriali, Ferdinando Piazza – con un impatto visivo quindi non particolarmente significativo e potrebbe rappresentare un punto di riferimento per tutta l’area dell’Adriatico, compresi i Paesi vicini». Il progetto prevede un investimento di circa 5-6 milioni di euro per quanto concerne il sistema di infrastrutture legate alla produzione e di 30-40 milioni relativi alla realizzazione della piattaforma eolica vera e propria. La scelta di Monfalcone come possibile luogo dove installare un impianto di questo tipo è legata alle buone condizioni di vento che si registrano in quella particolare area del golfo di Trieste. «Abbiamo dei vantaggio competitivi notevoli per la realizzazione di questo impianto – sostiene il presidente di Sbe, Alessandro Vescovini – relativi alla presenza di una banchina, al raccordo ferroviario già esistene ed alla contiguità degli stabilimenti».


La presenza dell’impianto di energia eolica comporterebbe, secondo i promotori del progetto, la possibilità di occupare un centinaio di operai specializzati «già presenti in questa zona considerata la vocazione cantieristica». Oltre al progetto illustrato ieri, Ansaldo sta lavorando, insieme alle Università di Trieste e Udine, alla realizzazione di un prototipo di generatore a magneti permanenti da 50 tonnellate e 4 metri di diametro per la produzione di energia eolica da 2,5 megawatt che verrà presentato ad ottobre e che punta al mercato mondiale: «Si tratta di un settore in forte espansione – sostiene Piazza – e riteniamo significativo che in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando si vada a fare uno sforzo per investire in maniera decisa sull’innovazione».


Quello di ieri è stato soltanto il primo contatto tra le aziende che intendono portare avanti il progetto e le istituzioni ma l’atteggiamento di Colautti è di apertura. «Naturalmente ci vogliono tutti gli approfondimenti del caso, siamo soltanto ad una fase di approccio rispetto al progetto. Tuttavia – afferma l’esponente del Pdl – si tratta di un’ipotesi indubbiamente interessante che va nella direzione che vogliamo seguire per quanto concerne le politiche energetiche, ovvero la ricerca di fonti alternative e rinnovabili».


Il progetto, che è stato illustrato a Colautti attraverso una simulazione al computer, viene considerato dal consigliere regionale «non particolarmente impattante sul piano ambientale e paesaggistico. Ci sono sicuramente prospettive interessanti sia sul piano della produzione che, in un secondo momento, anche della vendita di energia». Colautti ha assicurato che si farà portavoce del progetto nei confronti della giunta regionale e nei prossimi mesi potrebbe organizzare un ciclo di audizioni in commissione per illustrarlo al Consiglio.

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