Anno giudiziario: in regione crimini giù dell’8,4%
Diminuiscono i delitti in Friuli Venezia Giulia, in termini assoluti 3.400 crimini in meno rispetto al precedente anno giudiziario che corrispondono a un calo percentuale dell’8,4% con un aumento degli arresti del 2%. La situazione della sicurezza è stata definita «soddisfacente» dal presidente della Corte d’Appello di Trieste (nel cui distretto rientra l’intera regione), Mario Trampus, che stamane ha svolto la relazione per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2013. In calo in particolare i reati che suscitano maggiore allarme sociale per l’incidenza della cosiddetta “sicurezza percepita”, ossia quelli di natura predatoria come furti, scippi e rapine, crimini questi che nell’analisi di Trampus sono «caratterizzati da una sempre più marcata connotazione transnazionale ad opera di gruppi stranieri con basisti italiani». Sul territorio sono emersi anche elementi di riscontro «circa la presenza di gruppi delinquenziali, alcuni dei quali organizzati su base etnica, dediti al traffico di stupefacenti, furti nelle abitazioni, di veicoli e attrezzature, di contraffazione di merci». La criminalità organizzata invece - per Trampus - trova un argine «nelle caratteristiche culturali e sociali delle popolazioni locali» che ha definito «ben resistenti alla penetrazione di stampo mafioso». Sui reati contro la persona si è soffermato in particolare il Procuratore generale Angelo Curti che ha segnalato un rilevante incremento degli omicidi volontari nei circondari di Udine (9 casi rispetto ai 3 del periodo precedente) e di Gorizia (4 omicidi rispetto ai 2 tentati dell’anno precedente). Un dato «degno di nota», ha sottolineato Curti, in quanto indice di recrudescenza del livello di aggressività degli individui contro la persona. Il procuratore ha poi fatto riferimento al recente caso di femminicidio avvenuto a Basiliano (Udine) dove una 22enne è stata assassinata dopo una sequenza di maltrattamenti.
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