Anno giudiziario, le toghe di Trieste aderiscono alla protesta dell’Anm ed escono dall'aula
I magistrati sono usciti dall'aula durante l'intervento del rappresentante del ministero della Giustizia per manifestare la contrarietà nei confronti della riforma costituzionale. Il presidente della Corte d’Appello: “Giustizia efficiente ma manca personale”
Anche gran parte dei magistrati del Distretto della Corte d'Appello di Trieste ha aderito alla protesta proclamata dall'Anm in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2025. Quando ha preso la parola il rappresentante del ministero della Giustizia Ettore Sala i magistrati seduti tra il pubblico si sono alzati in silenzio e in fila sono usciti dall'aula magna dell'Università di Trieste, dove è in corso la cerimonia.
I magistrati, con una coccarda tricolore appuntata alla toga, si sono allontanati con in mano la Costituzione. "Aderiamo alla protesta proclamata dall'Anm a livello nazionale per rimarcare la contrarietà che l'Associazione ha manifestato nei confronti della riforma costituzionale - ha spiegato il segretario della sezione Anm del Distretto, Matteo Carlisi - e delle modalità con le quali il ministero ha sempre non accettato nessuna forma di dialogo con le nostre rappresentanze. Riteniamo che sia una riforma pericolosa che porterà come ultimo risultato quello di assoggettare il pm o comunque l'accusa sotto il controllo del potere esecutivo e questo porterà all'esito di avere una giustizia forte con i deboli e debole con i forti, che tutela solo i soggetti più potenti e non tutelerà adeguatamente i soggetti ultimi e i singoli cittadini violando quindi i principi di uguaglianza sancito dalla Costituzione".
Al termine dell'intervento di Sala i magistrati sono rientrati e si sono seduti ai loro posti.
Il presidente della Corte d'Appello di Trieste, Sergio Gorjan, nella relazione sull'amministrazione della giustizia diffusa in occasione della cerimonia ha rimarcato che "nel Distretto della Corte di Appello di Trieste la funzione giurisdizionale continua a essere esercitata con efficienza e celerità", "in modo tale cioè da offrire una risposta generalmente adeguata alle aspettative sociali ed economiche dei cittadini, dei lavoratori, delle società e delle imprese". Permane però il nodo del personale, in particolare amministrativo.
"La scopertura dell'organico del personale amministrativo - afferma Gorjan - rimane costante e in misura sempre più preoccupante specie con relazione ai tribunali di Gorizia, Udine e Pordenone".
Secondo il presidente, nel Distretto "anche il numero dei giudici onorari appare in numero inferiore al necessario con scoperture che variano attorno al 50% dell'organico previsto, con particolare carenza a Gorizia e Pordenone"
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