Anniversario del terremoto con il presidente Mattarella

La Regione annuncia che il Capo dello Stato sarà in visita in regione il 6 maggio. Tra le iniziative la nascita di una Scuola d’addestramento per l’emergenza sismica
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la governatrice del Fvg Debora Serracchiani
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la governatrice del Fvg Debora Serracchiani

TRIESTE. L’anniversario di una tragedia immane. Ma anche la celebrazione di un “modello Friuli” che viene citato a ogni confronto con quanto fatto, non così bene, non così in fretta, non così onestamente, in altre parti d’Italia nella stessa situazione. La Regione, con il supporto finanziario anche di Palazzo Chigi, promuove assieme a decine di Comuni friulani il Programma regionale a 40 anni dal terremoto. Un’agenda lunga nove mesi che avrà la giornata clou il 6 maggio, con la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a una seduta consiliare convocata straordinariamente a Udine.

In conferenza stampa, con qualche integrazione di Paolo Panontin, Mariagrazia Santoro e Gianni Torrenti, è la presidente Debora Serracchiani a illustrare cifre, date, contenuti di un elenco fatto di 103 voci, i principali appuntamenti proposti dalla giunta, dal Consiglio, dai Comuni, da enti e associazioni, dai media locali a partire da aprile e fino a fine anno, con l’aggiunta di qualche evento più strutturato, destinato a durare oltre il 2016. Spicca in particolare la Scuola internazionale dedicata alla formazione d’eccellenza nel campo della gestione delle risposte a un’emergenza sismica che sorgerà a Portis di Venzone - paese fantasma, abbandonato, rimasto tale e quale dopo il 1976 -, un progetto frutto del lavoro congiunto di Protezione civile, Università di Udine, Vigili del Fuoco, Associazione dei Comuni terremotati e dei sindaci della ricostruzione e dal Comune di Venzone.

L'area di Venzone distrutta dal terremoto del '76
L'area di Venzone distrutta dal terremoto del '76

Si tratterà di un campo di addestramento permanente con l’obiettivo di Regione e Corpo nazionale Vigili del Fuoco di attività formative nelle materie tecniche legate alla gestione di un sisma, anche in un’ottica di miglioramento dell’interoperabilità transfrontaliera tra i diversi soggetti operanti nell’ambito delle strutture di Protezione civile. La prospettiva concreta alla quale si lavora è di coinvolgere Austria e Slovenia in un unicum a livello europeo.

Più in generale, spiega ancora Serracchiani, quasi un terzo delle iniziative sono finanziate o cofinanziate dalla Regione. Complessivamente, fa sapere la presidente ringraziando per l’impegno i parlamentari Fvg e il capogruppo del Pd Rosato, verranno investiti 600mila euro, compresi 125mila delle casse di piazza Oberdan e una quota al momento imprecisata messa a disposizione dal governo. L’evento numero 34 dei 103 previsti ha al momento solo un titolo, “Visita presidente della Repubblica”, e una data, il 6 maggio. Il programma va ancora definito, ma il presidente del Consiglio Franco Iacop annuncia in quell’occasione una seduta d’aula solenne a Udine da adeguare come orari alla presenza di Mattarella. Il Capo dello Stato, che presenzierà pure all’intitolazione dell’auditorium della Regione in via Sabbadini ad Antonio Comelli (presidente del Friuli Venezia Giulia dal 1973 al 1984), troverà poi il tempo per visitare i luoghi simbolo della ricostruzione. La presidente cita inoltre il concerto dell’Orchestra accademica di Berlino a Gemona il 7 maggio, la realizzazione di una nuova sala multimediale al Museo “Tiere Motus” di Venzone, un percorso di rivisitazione dinamica del terremoto all’ex Cinema Odeon di Udine e il completamento del castello di Colloredo di Monte Albano, che sarà ultimato nel 2018. E ancora il 4 maggio, a Roma, alla Camera, sarà presentato alla presidente Laura Boldrini il videodocumentario “Resuri”, realizzato dalle Produzioni televisive dell’Agenzia di stampa della Regione con la collaborazione della Rai.

Il resto è un insieme di varie manifestazioni di ricordo: dalle mostre agli spettacoli teatrali, dalla raccolta e pubblicazione di documenti dell’epoca (pure di tutta la legislazione regionale del dopo sisma) all’incontro delle diocesi, dalle celebrazioni civili a quelle religiose, dalle corse podistiche a numerosi convegni. Un modo, riassume Serracchiani con Iacop e il presidente dell’Associazione dei sindaci Fabio Di Bernardo, «per declinare il “modello Friuli” nell’attualità e interpretarlo nel futuro, investendo sulla formazione e sulla prevenzione».

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