Annegano nel fiume col kayak

Due canoisti quarnerini esperti traditi dalla Fiumara. I cadaveri avvistati in acqua dai gitanti
Di Andrea Marsanich

FIUME. Erano scesi in acqua nelle vicinanze della sorgente del fiume, convinti di poter sostenere un allenamento anche impegnativo, ma tutto sommato di routine, visto che conoscevano l’area come le loro tasche. I quarnerini Dejan Ljubas e Dalibor Kalcic hanno pagato con la vita la loro passione per il kayak, per quello sport estremo che li vedeva come praticanti e organizzatori di competizioni. L’uno è salito a bordo di una canoa, l’altro ha optato per un gommone e domenica pomeriggio hanno voluto affrontare la Fiumara o Eneo (Rjecina in croato), il fiume che sfocia in mare nel capoluogo del Quarnero e che per mesi e mesi assume l’aspetto di un corso d’acqua pigro e mansueto, ad eccezione del periodo di scioglimento delle nevi. Se a ciò aggiungiamo le eccezionali precipitazioni piovose dei mesi scorsi, avremo l’idea di una fiume non lungo (19 chilometri), ma bizzarro, imprevedibile, pericoloso. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, il grave incidente è avvenuto in zona Drnasin, nel Grobniciano. Le cause sono tuttora ignote ma potrebbe facilmente darsi che le imbarcazioni del 29enne e del 34enne sono state inghiottite dai gorghi a valle della diga di Lukezi, vortici parecchio pericolosi anche per esperti come Dejan e Dalibor, la cui morte ha sconvolto il mondo degli sport estremi a Fiume e nella regione quarnerina. Alla tragedia sembra non abbia assistito nessuno, con i due sportivi che – ormai privi di vita – sono stati trascinati dalle veloci acque della Fiumara fino al lago artificiale di Valici. E’ qui che è avvenuto il rinvenimento ad opera di alcuni gitanti, che hanno subito allertato le forze dell’ordine. Immediatamente è scattata la macchina dei soccorsi, ma per i due canoisti non c’era più nulla da fare. I corpi sono stati entrambi ritrovati nel laghetto e riportati a riva da una squadra del centro fiumano di Soccorso alpino, composta da sette soccorritori. Tra essi Vladimir Pausic, responsabile del Servizio alpino di Fiume, che ha perso nella tragedia due suoi amici. «E’ una cosa incredibile – ha detto ai giornalisti – Dalibor e Dejan erano miei amici e la settimana scorsa avrebbero dovuto organizzare una gara di kayak, nella quale dovevano difendere il titolo conquistato l’anno scorso. Siamo stati informati di quanto successo intorno alle 16 e 45 e siamo partiti senza perdere tempo. Erano gente esperta ma purtroppo la Fiumara sa riservare sgradite sorprese perché risulta imprevedibile, difficile da domare». Quello di domenica non è il primo incidente mortale verificatosi lungo questo fiume che nasce alle spalle del Quarnero per morire in Delta: il 12 dicembre del 2006 costò la vita ad un altro amante del kayak, il 29enne Vitomir Vrban di Hreljin (regione di Fiume), deceduto a circa 5 chilometri dalla sorgente, ghermito mortalmente dai gorghi impetuosi di un fiume di cui non ci si può fidare ciecamente.

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