Annega nelle acque di Abbazia disegnatrice di moda triestina

Il mare di Abbazia l'ha inghiottita in un'assolata giornata di luglio mentre era andata da sola a fare una nuotata presumibilmente al largo, in uno specchio d'acqua blu cobalto. Così è morta, nel golfo quarnerino, la disegnatrice di moda triestina Maria Luisa Grabelli, 68 anni, che aveva il laboratorio in via Gatteri. Secondo le autorità croate, la donna è annegata in seguito a un improvviso malore. Questo ha detto agli investigatori l'autopsia disposta dal magistrato. Il caso è formalmente chiuso, la disegnatrice di moda è già stata seppellita ad Abbazia. Ora rimangono il dolore e lo sconforto dei tanti amici che aveva a Trieste.
La sua morte all'inizio di luglio si era colorata di giallo. Maria Luisa Grabelli, che aveva un grazioso appartamento in via Mascagni a Valmaura dove viveva con il suo setter irlandese, si era recata ad Abbazia per trascorrere un periodo di vacanza a casa di una zia che ogni anno la ospitava assieme al cane Inti (un chiaro omaggio al gruppo cileno degli Inti Illimani). Dal giorno della sua partenza, però, nessuno aveva avuto più sue notizie. Gli amici hanno cominciato a cercarla con una certa frequenza per le solite domande di rito "come stai, com'è il tempo, ti diverti?" ma il telefonino suonava sempre a vuoto. Questa storia è andata avanti per giorni, non riuscivano a mettersi in contatto con lei - come racconta affranta l'amica Luisa Fazzini - e più passava il tempo più crescevano la preoccupazione e l'angoscia fino a quando, attraverso alcuni conoscenti che hanno sfruttato il tam-tam sul web - hanno appreso la tragica verità. Maria Luisa era stata catturata da quel mare che amava.
Negli ultimi giorni gli amici, quasi tutti appassionati di teatro come lei hanno ricostruito il suo ultimo giorno di vita. Maria Luisa al mattino aveva lasciato la casa dalla zia per recarsi al mare, verso il lido della perla del Quarnero, forse in qualche spiaggetta un po’ più appartata. Ci andava da anni e quindi conosceva perfettamente quei luoghi. Faceva molto caldo e deve essere rimasta a lungo in acqua spingendosi al largo, dove nessuno l'ha vista nè da riva nè da qualche imbarcazione. Non ci sono sono testimoni su come si è consumata la tragedia. La zia e gli altri familiari si sono allarmati nel pomeriggio quando non l'hanno vista rincasare per la cena. Hanno atteso ancora un po' e poi si sono rivolti alla polizia e sono scattate immediatamente le ricerche. Nel giro di poche ore il mare ha restituito il corpo ancora intatto, con i polmoni solo pieni di acqua. «Era una donna piena di vita, intelligente sempre elegante, il fulcro della nostra compagnia. Siamo ancora tutti increduli. Aveva questo piccolo atelier in via Gatteri dove sfornava abiti molto belli...» Gli amici non si danno pace. cat.
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