Annata tragica per l’olio d’oliva, raccolti dimezzati
MUGGIA. { iniziata in questi giorni la raccolta delle olive nella provincia triestina. Stanno per aprire infatti i frantoi - quello dell’Agricola di Trieste di via Travnik, a Domio, e quello dell’Azienda Parovel in Bagnoli della Rosandra - ai quali la maggior parte dei produttori conferirà il proprio prodotto. Altri olivicoltori faranno invece riferimento al proprio frantoio, utilizzando l’impianto, di volta in volta, per il tipo di raccolta effettuata. L’annata, stando alle previsioni, dovrebbe essere caratterizzata dalla consueta qualità ma da rese e quantità davvero esigue. L’olivo alterna naturalmente annate di notevole produzione a annate con quantità ridotte. E il 2012, oltre a essere un anno di “scarica”, dal punto di vista climatico ha condizionato pesantemente tutto il processo di fruttificazione delle olive. La bora e la grandine, in particolare, hanno messo in ginocchio i produttori del Breg e dell’area di Montedoro. Ulteriore calamità l’estate torrida che ha obbligato gli olivi a sospendere la crescita delle drupe per evitare qualsiasi dispersione dei pochi liquidi a disposizione. «L’unica cosa positiva – interviene l’agronomo Paolo Parmegiani – è che la temibile mosca dell’olivo, il principale nemico degli oliveti, è stata rintuzzata al meglio. Quanto raccoglieremo? Poco, dal 50 al 70 per cento in meno rispetto alle medie, soprattutto nel Breg sandorlighese».
Per fortuna ci sono anche delle buone notizie. Al nono concorso Oleario Aipo d’Argento 2012 tenutosi a Fanzolo di Vedelago (Treviso), due produttori triestini hanno ottenuto dei prestigiosi riconoscimenti. L’azienda Zahar di Sant’Antonio in Bosco si è classificata al primo posto con il proprio “Dop Tergeste” per la categoria “fruttato intenso”. Ottimo piazzamento pure per l’Azienda Lenardon di Muggia per la categoria “fruttato leggero”. A conferma della qualità eccellente dell’extra vergine triestino basato sull’autoctona Bianchera/Belica. (Ma. Lo. )
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