Andrian: «Coscienza a posto sui permessi» Ma dentro la Fiom il clima resta pesante

Il sindacalista licenziato si difende: «Legge 104 per mia madre e gli altri concordati con l’organizzazione. Su di me solo falsità»
Bonaventura Monfalcone-10.05.2018 Sciopero-Fincantieri-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-10.05.2018 Sciopero-Fincantieri-foto di Katia Bonaventura



«Ho la coscienza assolutamente a posto sia per quanto riguarda l’uso dei permessi sindacali che di quelli previsti dalla legge 104. Soprattutto in merito a quest’ultima sempre utilizzata secondo le necessità legate all’assistenza di mia madre. Risponderò a tutte le accuse nelle sedi opportune». Gianpaolo Andrian, coordinatore delle Rsu dello stabilimento Fincantieri a Panzano, uno tra i 16 licenziati dall’azienda per reiterato abuso dei permessi legge 104 e di quelli sindacali, si difende nella vicenda che lo ha coinvolto assieme ad altri 15 dipendenti.

Il suo licenziamento ha sollevato scalpore all’interno dello stabilimento dove lavora, Andrian è stato tra i più votati della rappresentanza Fiom, protagonista di molte battaglie anche recenti contro l’azienda in occasione degli ultimi incidenti sul lavoro, impegnato a parlare alla gente fuori dai cancelli, con accuse pesantissime e il grido “vergogna» rivolto alla dirigenza. Commosso e con la voce rotta dal pianto quando nel ricordare una vittima morta dopo un infortunio e con le lacrime che scendevano copiose quando è stato intervistato durante una trasmissione di una rete nazionale che stava conducendo un’inchiesta sul caporalato e il lavoro nero delle ditte dell’indotto a Panzano. Quando la notizia è esplosa, a inizio agosto il clamore è stato tale da far rinfocolare molte tensioni all’interno della stesse Rsu della delegazione Fiom che è composta da molte anime. E anche stavolta, come in passato, sono ricomparse scritte sui muri dei bagni: «Andrian 104 voti, vergogna». Un modo duro per ricordare che le accuse riguardano l’uso distorto dei permessi 104. E una situazione che ora mette in imbarazzo la Fiom e la stessa Cgil isontine che devono gestire il caso.

«Ho la coscienza assolutamente a posto sia per quanto riguarda l’uso dei permessi sindacali sia quelli della legge 104, sempre utilizzata quest’ultima secondo le necessità legate a mia madre». E ancora: «Lo stesso per i permessi sindacali concordati ogni volta con l’organizzazione», scrive sottolineando quest’ultima parte. «Negli articoli che mi riguardano sono apparse notizie false, vedi l’acquisto della barca in permesso 104. Saprò rispondere a tutte le accuse che mi sono state rivolte, cosa che farò nelle sedi opportune dove già più volte le scelte fatte dall’azienda sono state ribaltate». —



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