Ancora un raid antipartigiano sul cippo di Muggia Vecchia

Croci celtiche sul monumento all’operaio ucciso nel 1944 L’Anpi: «Ripuliremo la lapide e difenderemo sempre il ricordo di chi combatté il nazifascismo»

MUGGIA

Ennesimo raid contro la memoria partigiana di Muggia. Come già accaduto in passato, a essere presa di mira è stata la targa del cippo dedicato a Libero Mauro, l’operaio di Chiampore fucilato dai tedeschi vicino alla Basilica di Muggia Vecchia il 26 giugno 1944. Il manufatto è stato deturpato con un pennarello blu, con quattro croci celtiche e un epiteto offensivo.

La lapide, che si trova poco prima della curva verso la trattoria Belvedere in direzione Chiampore, è oramai bersaglio da anni dei vandali. Nel giugno dell’anno scorso, al di là delle scritte ingiuriose, la targa era stata danneggiata verosimilmente a colpi di martello. Durissima la presa di posizione di Fabio Vallon, presidente del Comitato Anpi: «Ancora una volta il solito imbecille ha impiegato un poco del non certamente importante tempo della sua insignificante vita per imbrattare la lapide. Magari si sentirà orgoglioso dell’ardimentoso gesto. Ma non sarà di sicuro possibile cancellare la storia con un pennarello».

Vallon, annunciando che la lapide sarà ripulita, ha ribadito l'impegno dell’Anpi a 360 gradi: «Siamo impegnati non solo a riparare e ripulire lapidi e monumenti, ma anche e soprattutto a ricordare, difendere e onorare le vittime della dittatura fascista e della guerra a fianco dei nazisti».

Il precedente più eclatante accadde a Muggia pochi giorni prima del 25 aprile 2013 quando venne imbrattato in pieno centro il monumento ai Caduti della guerra di Liberazione. Nel gennaio dello scorso anno invece venne lordata nel piazzale ex Alto Adriatico la lapide bilingue dedicata ai 37 muggesani morti durante la Resistenza. —



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