Ancora sotto osservazione il giovane ferito a Lignano

Vincenzo De Luca Bossa non è in grado di muovere gli arti. Si confida però in un recupero funzionale dato che la Tac non ha rilevato danni permanenti

di Laura Borsani

È immobile, non è in grado di muovere braccia e gambe il monfalconese di 24 anni rimasto vittima di un grave incidente, avvenuto l’altro ieri nel tardo pomeriggio al parco acquatico “Aquasplash” di Lignano Sabbiadoro. Il giovane ha battuto violentemente il capo durante un tuffo in piscina. L’incidente è accaduto a ridosso della chiusura dell’attrazione turistica lignanese, una ventina di minuti prima. Vincenzo De Luca Bossa, che risiede in via Pacinotti con i genitori e un fratello di 21 anni, è ricoverato nella Terapia intensiva dell’ospedale di Udine. Le sue condizioni sono molto delicate, anche se il ragazzo non corre pericolo di vita.

La questione è legata alla funzionalità degli arti che al momento sono paralizzati, proprio in virtù del trauma ricevuto al capo che ha causato problemi al midollo spinale, all’altezza della base del cranio.

Il giovane è stato sottoposto a una Tac che, fortunatamente, non ha rilevato danni permanenti alla colonna vertebrale. La speranza, pertanto, è quella di una ripresa delle funzionalità delle braccia e delle gambe, provvedendo peraltro alla cura dell’infiammazione determinata in seguito al violento colpo ricevuto.

«Confidiamo nell’evolversi positivo della situazione - ha spiegato ieri Ciro, il padre di Vincenzo -. Il ragazzo è cosciente, lo è sempre stato, anche subito dopo l’incidente e durante i soccorsi. Tuttavia, al momento non è in grado di muovere gli arti. Ci vorrà del tempo prima di capire come sarà il recupero e se riacquisterà la piena funzionalità delle braccia e delle gambe».

Ieri mattina le forze dell’ordine hanno eseguito le indagini sul luogo dell’incidente. Lo ha confermato lo stesso direttore del parco acquatico lignanese, Daniele Vacondio.

Secondo quanto è stato possibile ipotizzare, il ragazzo monfalconese stava percorrendo uno dei ponticelli in corda che attraversano le piscine. I ponticelli al passaggio si abbassano verso l’acqua di una trentina di centimetri. Il giovane si sarebbe così tuffato nel punto in cui il livello dell’acqua è profondo 1,3 metri, battendo il capo sul fondo della piscina.

«Da quanto è apparso secondo i primi elementi a disposizione, si sarebbe trattato di una tragica fatalità», ha osservato Vacondio. Il direttore ha aggiunto: «Tutte le nostre attrazioni sono coperte da assicurazione. Tuttavia, non mancano i cartelli di divieto per i tuffi dai ponticelli in corda che attraversano le piscine, gli avvisi infatti sono esposti in diverse zone del parco acquatico. Siamo molto spiaciuti e preoccupati per il ragazzo, e siamo vicini ai familiari - ha concluso Vacondio -. Confidiamo in una piena ripresa del giovane monfalconese. Ora non resta che attendere e sperare per il meglio».

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