Anche l’isola di Cherso toccata dal contagio

Una studentessa proveniente dall’estero ricoverata agli infettivi di Fiume. Caso di Covid-19 registrato pure a Veglia

 FIUME Ha resistito a lungo, venendo invidiata per essere una delle poche zone free coronavirus in Croazia. Lo scorso weekend l’isola di Cherso ha dovuto però alzare bandiera bianca, registrando il primo caso, contagio che ha riguardato l’omonimo capoluogo isolano.

A venir colpita dal Covid-19 è stata una studentessa che studia all’estero e che nei giorni scorsi è rimpatriata in seguito alla chiusura della sua facoltà. Non è stato comunicato il nome del Paese in cui l’isolana ha soggiornato fino alla settimana scorsa. La studentessa è giunta in aereo al terminal di Zagabria e dalla capitale croata ha raggiunto l’isola quarnerina. Lo ha reso noto il presidente dello staff della Protezione civile della Città di Cherso, Marin Gregorovic, il quale ha subito lodato il comportamento della giovane che – sospettando di essere stata contagiata – ha disciplinatamente evitato contatti sociali, mettendosi in isolamento e chiamando il medico di famiglia per metterlo a conoscenza della situazione.

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Quindi è stata trasportata a Fiume a bordo di un’autolettiga preparata appositamente per i casi sospetti e poi ricoverata al Centro clinico–ospedaliero, dove l’esame del tampone ha evidenziato la positività della chersina. Da quanto si è venuto a sapere dai medici del reparto fiumano di malattie infettive, la studentessa è in condizione relativamente buone. «Voglio lodare l’atteggiamento della giovane – ha rilevato Gregorovic – che non appena arrivata sull’isola ha voluto mettersi in un rigoroso autoisolamento in casa, evitando contatti anche con i suoi più stretti familiari. Un comportamento encomiabile, sia da parte della ragazza che della sua famiglia, che sicuramente avrà effetti benefici per Cherso e i suoi abitanti. Speriamo che la nostra giovane guarisca in fretta».

L’isola dalmata di Murter è in quarantena
Agenti bloccano l’ingresso a Murter (foto jutarnji.hr)


Come altrove nella regione insulare adriatica e nel resto del Paese, anche Cherso città e l’isola sembrano come spopolate, deserte, surreali. L’anno scorso e in quelli precedenti, Cherso a fine marzo e inizio aprile cominciava ad ospitare i primi turisti, ad aprirsi alla stagione primaverile, a quegli odori tipici di un’isola mediterranea.

Oggi non è così, con le calli e piazzette del capoluogo (e delle altre località chersine) desolatamente vuote e silenziose, oppure attraversate da rari e frettolosi passanti, dotati di mascherina, lo sguardo tipico di chi è preoccupato, inquieto. Come Cherso, anche nella vicina isola di Veglia si è avuto nei giorni scorsi il primo caso di contagio. Ha riguardato un uomo residente a Fiume e che settimane fa aveva assistito a una partita di calcio giocata oltreconfine, ma non è stato rivelato di quale gara si trattasse. –

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