Anche i medici pronti a fare causa all’Asugi per chiedere i danni da contagio in servizio

TRIESTE. Dopo operatori sociosanitari e infermieri anche il personale medico sta avviando le procedure per la causa civile nei confronti dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina. Francesca Fratianni, della Cgil Fp, sta raccogliendo i nominativi e la prossima settimana verranno depositate le prime dieci azioni legali dal comparto, per ottenere il riconoscimento del danno biologico e del differenziale (i soldi delle maggiorazioni perse stando a casa in quarantena). Non è escluso che alcuni richiedano pure i danni morali.
Nel mirino c’è sempre la gestione dell’emergenza Covid-19 da parte di Asugi, in particolare sul fronte dei dispositivi di protezione non adeguati o carenti, della mancanza di zone filtro all’ingresso dei reparti e della mancata creazione di strutture completamente libere dal virus. Asugi ha il tasso più alto di operatori positivi in Fvg – secondo i vertici per la presenza dell’ospedale Covid di riferimento regionale – con 190 contagiati di cui 60 ancora in isolamento a inizio settimana.
I tamponi eseguiti, sulla base dei dati della scorsa settimana, sono stati 7.215 con 357 positivi pari al 4,95% a fronte di una media regionale del 2,37%. Il 71% degli operatori ha confermato di essersi infettato sul luogo di lavoro. «In questi giorni – così Fratianni – stiamo raccogliendo il materiale e la prossima settimana incontreremo l’avvocato della Cgil, Giovanni Ventura, per avviare le prime cause».
Sul tema è arrivato anche il commento della politica con Walter Zalukar, consigliere regionale del gruppo misto eletto però con Forza Italia. «Ho lavorato nell’Azienda sanitaria dagli anni ’80 – spiega, ricordando il suo passato anche da primario del Pronto soccorso e del 118 – e non era mai accaduto che ci fossero cause del genere. Durante questi mesi alcuni operatori si sono confrontati sulle carenze e tutti hanno registrato un distacco importante tra i vertici e il personale».
«Non mi sorprende la scelta degli operatori – rincara Andrea Ussai, consigliere regionale del M5s –. Avevamo chiesto contezza ai vertici di Asugi e alla Regione pure sui protocolli ma non abbiamo mai avuto risposte. Solo il direttore Antonio Poggiana, in qualità di responsabile della sicurezza, si è premurato di aggiornare quelli di sua competenza».
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