Anatra con il virus dell'aviaria a Grado
GRADO. Torna l'allarme aviaria e colpisce la laguna di Grado fino alla riserva naturale della Cona. Due giorni fa l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova, sede del Centro di referenza nazionale per l'
aviaria, ha confermato una positività per virus influenzale tipo A, sottotipo H5N5. Il virus è stato trovato in organi prelevati da un fischione selvatico - una specie di volatile simile alle anatre - trovato morto a Grado, nella valle Artalina. È una valle di proprietà del Comune di Grado, data in concessione alla Cooperativa pescatori. Le analisi hanno confermato che si tratta di virus ad alta patogenicità. E la paura, adesso, è che torni la sindrome dell'influenza aviaria come a metà degli anni 2000. In questo periodo di grande migrazione, soprattutto dai paesi del Nord Europa, in particolare dalla Siberia, arrivano alla riserva dell'Isola della Cona fino a Grado migliaia di uccelli. Tra questi almeno 2 mila fischioni. Il mese scorso, proprio in relazione a queste migrazioni, nella sala conferenze del centro visite dell'Isola della Cona, si era svolto il convegno "Ecologia ed evoluzione dei virus influenzali negli uccelli acquatici: i dati 2015-2016 rilevati all'Isola della Cona". Erano intervenuti i massimi esponenti nazionali, con la presenza del professor Mauro Delogu, docente al Dipartimento di scienze mediche veterinarie dell'Università di Bologna. Il messaggio emerso dal meeting era appunto che «l'aviaria è lontana da queste zone, ma occorre sempre monitorare le specie che arrivano da ogni parte del mondo». Nulla era emerso, dunque, su possibili casi di aviaria. Nella nota diramata dal Ministero della Salute, però, viene sottolineato «la grave situazione epidemiologica europea, legata alla circolazione di virus influenzale H5N8 ad alta patogenicità in numerosi Stati membri (Austria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Regno Unito, Romania, Serbia, Svizzera, Ungheria e Svezia) per un totale di 498 casi, di cui 214 nel pollame domestico e 247 nell'avifauna selvatica, il 9 novembre e il 7 dicembre». Lo stesso ministero, infatti, aveva già dato delle disposizioni per il rafforzamento delle attività di vigilanza veterinaria permanente, con particolare riferimento alla verifica dell'applicazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti industriali di pollame, raccomandando di mantenere al chiuso il pollame nelle aree densamente popolate. Ecco che per il caso del fischione trovato a Grado, sono state impartite ulteriori misure straordinarie di controllo che prevedono la sospensione immediata della deroga al divieto di utilizzo nell'attività venatoria nazionale dei richiami vivi appartenenti agli ordini degli anseriformi e caradriformi su tutto il territorio nazionale. «Prudenza, bisogna fare attenzione senza creare allarmismi e comunque evitare di toccare gli animali. C'è da capire se questo virus aviario che hanno trovato sul fischione può essere pericoloso per l'uomo. È ancora presto per dirlo». È l'opinione dell'ornitologo Fabio Perco, direttore della Sbic, la Stazione biologica dell'Isola della Cona, dopo la notizia diramata dal parte del Ministero della Salute.
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