Amministrative, flop pentastellato: M5s corre solo in un comune su 118

Trieste. Il Movimento 5 stelle perde il treno delle prossime elezioni amministrative in Friuli Venezia Giulia. Sono 118 i comuni della regione chiamati il 26 maggio a eleggere il nuovo sindaco, ma i pentastellati saranno presenti in una singola competizione, schierando un candidato soltanto a Porcia (Pordenone).
Il fallimento politico è conclamato e arriva dopo il magro risultato delle ultime regionali, quando l’aspirante presidente Alessandro Fraleoni Morgera si è fermato a 63 mila voti (11,7%), pur dopo l’ottimo exploit delle politiche, che hanno visto il M5s raccogliere quasi 170 mila suffragi (24,5%). I turni amministrativi sono ovunque una croce per il Movimento, che fatica ad affermarsi su temi locali e paga lo scotto dell’anonimato dei suoi candidati. Stavolta il malessere sembra tuttavia più profondo: nel 2017 il simbolo cinquestelle è stato stampato sulle schede di 6 comuni del Fvg su 27 e nel 2016 è capitato 7 volte su 43. Oggi ci si ferma a un caso su 118.
I grillini sembrano dover fare i conti con una serie di fattori che hanno demotivato la base, che si sente esclusa dalle decisioni, come dimostra l’astensionismo del terzo turno delle parlamentarie per ratificare la scelta di Luigi Di Maio sulle capolista. Manca poi la figura di un segretario politico e i circa quaranta meetup registrati risultano aperti solo sulla carta o si impegnano in autonomia su singole battaglie.
Il Movimento paga infine la stagione della Realpolitik di governo: da una parte una quota dei militanti soffre l’alleanza con la Lega; dall’altra i parlamentari Sabrina De Carlo, Stefano Patuanelli e Luca Sut sono troppo assorbiti dalle attività a Roma per potersi concentrare sui rispettivi territori, mentre il terzetto di eletti precedente era addirittura passato quasi subito sotto altre insegne.
Da tempo gli attivisti accusano i portavoce a Roma e in Regione di non essere capaci di superare l’inerzia, rivitalizzando la presenza sul territorio. Col suo ruolo di capogruppo al Senato, Patuanelli è il più alto in grado dei suoi e prova a spiegare la situazione, che non esita a definire «particolarmente preoccupante». Secondo il triestino, «è innegabile che nell’attivismo si continui a manifestare il problema che abbiamo già visto nelle precedenti amministrative. Stiamo cercando di rimediare attraverso un processo di riorganizzazione», che passa anche per la riflessione sull’opportunità di costruire alleanze locali con liste civiche.
Ma si tratta di un lavoro per il futuro e non certo per questo turno di comunali, che per il M5s è da considerare andato e che rappresenta un serio ostacolo sulla possibilità di allevare nuova classe dirigente. I pentastellati fanno però addirittura passi indietro, non ripresentandosi in comuni dove erano riusciti d esprimere consiglieri di minoranza, come a Gradisca e Staranzano. Patuanelli lo riconosce: «Abbiamo una regressione».
E così i grillini staranno a guardare alle prossime amministrative e lavoreranno per dimostrare capacità di tenuta alle europee.
Ma tra i sondaggi negativi e le deludenti prove in Abruzzo e Sardegna, ogni risultato superiore al 20% sarà considerato tanto di guadagnato. —
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