Ammaniti: «La politica rischiò di tarparmi le ali»

CORMONS. Una carriera che ha rischiato di non decollare per colpa della politica. Il successo letterario di Niccolò Ammaniti, infatti, è esploso grazie alla pubblicazione dei suoi libri da parte di...

CORMONS. Una carriera che ha rischiato di non decollare per colpa della politica. Il successo letterario di Niccolò Ammaniti, infatti, è esploso grazie alla pubblicazione dei suoi libri da parte di Mondadori, ma l'autore ha ricordato col sorriso, a CormonsLibri, come tutto avrebbe potuto non succedere mai a causa d’una diatriba politica tra la sua attuale casa editrice e il suo primo editore. «Avevo scritto un libro che fu pubblicato solo a Roma, dal titolo "Branchie" - ha spiegato Ammaniti, introdotto nella chiacchierata cormonese dal giornalista Alessandro Mezzena Lona - che ebbe poco successo ma che fu notato dalla casa editrice milanese,che lo avrebbe voluto ripubblicare in ambito nazionale. Ma la piccola casa editrice romana per cui scrivevo si oppose alla cessione dei diritti con una semplice motivazione: "Siamo di sinistra, e la Mondadori è di Berlusconi: non facciamo affari con loro"». E così l'unica soluzione fu quella di pubblicare altri libri con la Mondadori, ma inizialmente tutto andò in salita, anche per un furto del portafoglio che Ammaniti subì poco prima del primo colloquio con i vertici dell'azienda e che lo lasciò a piedi senza una lira per Milano.

Ammaniti prese così il volo verso il successo di lavori come "Non ho paura" e "Come dio comanda". «Alla Mondadori da subito mi dissero che non avrei potuto scrivere racconti perchè come si dice in gergo "non tirano" - spiega -. Dopo anni in cui mi sono sentito ripetere queste cose, lo scorso anno mi imposi e volli pubblicare un libro di racconti: il momento è delicato? Allora il titolo sarà proprio questo». E così anche di "Il momento è delicato", l'ultima fatica di Ammaniti, si è parlato ieri sera. Prima dello scrittore romano era intervenutoi un altro autore molto apprezzato in Italia come Marcello Fois, che ha dialogato con il giornalista Giampaolo Mauro. «L'Italia - ha detto Fois - è retta da quel sottobosco di persone che si assume più responsabilità di quanto gli competa: insegnanti, maestri, infermieri, gente magari sottopagata e maltrattata ma che quotidianamente dà un contributo molto maggiore alla nostra società ».

Matteo Femia

Riproduzione riservata © Il Piccolo