Amianto nell’ex caserma: niente soldi per smaltirlo
L’allarme lo lanciò una settimana fa il sindaco di Cormòns Luciano Patat. Parlando della vecchia caserma (oggi dismessa) di Brazzano non nascose la verità e evidenziò, senza troppi giri di parole e molto schiettamente, che l’ex struttura militare è imbottita di... amianto. «Ci sono edifici interi ricoperti da eternit. È una situazione pericolosa? Per adesso ancora no. L’amianto - furono le parole del primo cittadino cormonese - è una vera insidia quando diventa friabile e le fibre-killer possono spargersi nell’aria. Per fortuna, l’eternit è ancora compatto e, quindi, non c’è la necessità di intervenire in fretta e furia. Ma è chiaro che questa situazione non andrà avanti all’infinito. Il passare del tempo e le intemperie possono procurare, nel lungo periodo, delle lesioni nelle coperture. Fortuna vuole che quel sito militare sia molto più recente rispetto all’ex Amadio: ciò significa che versa in condizioni migliori rispetto alla caserma che stiamo demolendo e che diventerà il teatro del futuro parco urbano di Cormòns».
Questo l’appello sin troppo chiaro nei contenuti. Vogliamo fare qualcosa? C’è la possibilità di intervenire? Ci sono fondi da cui attingere per bonificare, una volta per tutte, la vecchia caserma? Abbiamo girato tali quesiti a Mara Cernic, vicepresidente della Provincia ma soprattutto assessore all’Ambiente, come a dire tutte le competenze riguardanti la bonifica dell’amianto ricadono proprio su di lei. «Purtroppo, in questo momento, il bilancio della Provincia è bloccato - spegne ogni entusiasmo Mara Cernic -: non abbiamo fondi e anche se ci fosse la possibilità di utilizzarli sono paralizzati dal Patto di stabilità che, come ben sapete, rende la vita impossibile a tutti gli enti locali. A suo tempo, contribuimmo alla rimozione dell’eternit dall’ex caserma Amadio, quella che proprio in questi giorni è al centro dei lavori di demolizione. Purtroppo, per la struttura militare di Brazzano non ci sono strade percorribili, almeno in questo momento».
Continua Cernic: «Parlando di amianto, l’unica cosa che siamo riusciti a fare è ragranellare 65mila euro che sono stati destinati però esclusivamente allo smaltimento dell’amianto nelle case e negli stabili dei privati dell’Isontino. L’abbiamo fatto attraverso un apposito bando che è già a disposizione dei cittadini anche nella sezione Albo pretorio del sito internet dell’ente provinciale». Al contributo possono accedere tutti i cittadini isontini che intendono effettuare interventi volti alla rimozione e al successivo smaltimento, secondo i termini di legge, di manufatti contenenti amianto, ma anche coloro che hanno già rimosso il materiale ma che si trovano nelle condizioni di doverlo smaltire.
Gli interventi di rimozione possono essere di diverso tipo, ed il finanziamento riguarda la presenza di amianto in coperture, tettoie, lastre, pannelli per coibentazione, tubazioni, tegole, canne fumarie, serbatoi e via dicendo.
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