Amianto in Fiera, Il gruppo austriaco pretende e ottiene il maxi risarcimento

La spa in liquidazione, di cui il Comune è socio al 54%, versa agli investitori Mid 325 mila euro. M5s contesta l’operazione
Lasorte Trieste 10/04/17 - Fiera di Trieste
Lasorte Trieste 10/04/17 - Fiera di Trieste

TRIESTE. Ma era proprio necessario che Fiera Trieste spa in liquidazione dovesse versare 325 mila euro alla Mid di Walter Mosser, acquirente del compendio, a mo’ di risarcimento per il decremento del valore immobiliare della Fiera, a causa della presenza di amianto rilevata nel novembre 2018? Paolo Menis, consigliere comunale del M5s, ne dubita fortemente, al punto che sta preparando sull’argomento un’interrogazione da rivolgere al sindaco Roberto Dipiazza.

Menis, che sul dossier ha chiesto l’accesso agli atti, è perplesso riguardo la soluzione transattiva sottoscritta dalle parti lo scorso 2 maggio, poichè ritiene che l’articolo 2 del contratto risalente al settembre 2017 preveda «la compravendita è pattuita a corpo e non a misura o a stima, nello stato di fatto e di diritto in cui gli immobili attualmente si trovano, ben noti alla parte avente causa e come da questa visitati e graditi ...». Allora - si chiede l’esponente pentastellato - perchè dover risarcire il compratore austriaco, dal momento che esso ha accettato gli immobili nello stato di fatto in cui si trovavano? Sapendo con ogni probabilità che negli edifici dell’ex Fiera, per ragioni di anagrafe edilizia, la presenza di amianto sarebbe stata «abbastanza normale».

Sulla base dei documenti consultati, Menis ricostruisce la trama della vicenda. La Mid aveva acquistato l’area della Fiera nell’aprile 2017, al prezzo di 13,3 milioni di euro, un paio in più rispetto alla base d’asta. Nel novembre dello stesso anno il patron del gruppo carinziano, Mosser, aveva presentato le linee portanti del progetto in Salotto azzurro, insieme all’architetto Francesco Morena. Esattamente un anno più tardi, quando batteva il giorno 7 novembre, Armin Hamatschek, manager della Mid, comunicava a Fiera spa «la potenziale presenza di amianto» nel comprensorio fieristico. La società di ingegneria Eva srl aveva mappato le emergenze del minerale rilevate negli stabili.

Nel gennaio 2019 Mid chiede, in merito al reperimento di amianto, un risarcimento pari a 700 mila euro. Due settimane più tardi l’assemblea di Fiera in liquidazione - dove il Comune è azionista di riferimento con il 50,4% - delibera di chiudere il potenziale contenzioso offrendo - a titolo di contributo quale quota parte della spesa preventivata per la bonifica - 350 mila euro, cioè la metà di quanto chiesto dagli austriaci. Che alla fine accettano di transare a 325 mila euro «impegnandosi allo smaltimento integrale dell’amianto» e rinunciano a ogni azione giudiziaria esperibile nei confronti del Comune e di Fiera spa in liquidazione. L’atto transattivo viene firmato il 2 maggio 2019 da Santi Terranova, segretario generale del Comune, da Gianfranco Nobile, liquidatore della società, da Walter Mosser, legale rappresentante di Mid Immobiliare srl con sede a Bolzano.

Finora della vicenda-amianto non si era saputo alcunchè. Forse il confronto tra le parti sulla delicata questione spiega il rallentamento dell’operazione Fiera, che ha accumulato, rispetto alle previsioni, un ritardo di alcuni mesi. A maggio Armin Hamatschek ha comunque annunciato che a settembre partiranno i lavori di demolizione, che saranno “bagnati” da una festa della birra organizzata in piazzale De Gasperi. Il progetto di riqualificazione dell’ex Fiera è ambizioso: valore finanziario di 100 milioni di euro, superficie fondiaria di 24 mila metri quadrati, superficie coperta di 30 mila mq, superficie deil parking di 36 mila mq. L’inaugurazione è prevista per la fine del 2021. Area giochi, negozi, posti auto, riassetto viario tra Rossetti e De Gasperi: ecco gli aspetti più significativi del recupero, che dovrebbe interessare un bacino d’utenza di 400 mila persone. —


 

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