Americani a Grado per recuperare i B24

Due le missioni: trovare i resti dell’bombardiere sepolto nell’isola di Morgo e portare in superficie il velivolo sul fondale di Porto Buso
Di Antonio Boemo

Gli americani tornano a Grado. Non vengono a liberare la città come accaduto alla fine della seconda guerra mondiale bensì per recuperare ciò che resta dei loro avieri caduti durante le battaglie aeree avvenute sopra la laguna di Grado. Due gli obiettivi della missione “World War II Families for the Return of Missing”.

La prima recuperare il velivolo che si trova sotto il fango all’isola di Morgo con la speranza, ovviamente, di trovare i resti degli avieri caduti che verrebbero riportati in America. Il secondo, se le condizioni meteo e i tempi a disposizione lo permetteranno, il recupero di un altro aereo finito in mare al largo di Porto Buso dove ci potrebbero essere i resti di altri avieri americani. In entrambi i casi si tratta di bombardieri B24.

Il gruppo giungerà a Grado ai primi giorni del prossimo mese di maggio ma già questa settimana verranno in ricognizione gli specialisti che dovranno poi stabilire ufficialmente che si tratti veramente degli aviatori scomparsi. Sono quelli del Joint Pow/Mia Accounting Comand (Jpac) con sede centrale alle Hawaii e con una sede dislocata in Europa, in Germania. Il recupero dell’aereo, che si trova sotto il fango, a 3-4 metri di profondità sulla punta verso Grado, vicino alla casa abbandonata, dell’Isola di Morgo che è ubicata all’incirca a metà strada fra Grado e Porto Buso, avverrà a ogni modo a partire dai primi giorni del prossimo mese. L’area dove sotto terra ci sono i resti dell’aereo è già stata delimitata precedentemente. La delicata operazione verrà effettuata con la sempre puntuale e precisa collaborazione della Protezione Civile di Grado che ci ha fornito le immagini d’archivio che pubblichiamo. Il velivolo di Morgo è classificato come B-24 S/n 41-29217 appartenente al 449th Bomb Group, soprannominato Dumbo II, ed è precipitato il 30 gennaio del 1944. A occuparsi della missione di recupero sono i responsabili del Defense Pow/Missing Personel Office (Dmpo) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

A Porto Buso, per diversi mesi, per osservare e segnalare, il sorvolo di aerei americani c’è stato durante la seconda guerra un bolognese, Fulvio Carissimi, che nell’agosto del 2012 è ritornato da queste parti per visitare i posti che aveva frequentato. Qui segnalazioni di avvistamenti avvenuti durante il 1944 ne ha fatte davvero molte alla centrale di raccolta di Tavagnacco.

«Ricordo ancora – aveva affermato due anni or sono Carissimi - che, in una occasione, ne segnalai ben 750». Non si sa se questo ricordo di Carissimi di tanti anni prima che è parso ancora piuttosto limpido si riferisse al 30 gennaio del 1944 o, se, invece, fosse (molto più probabile) per il più numeroso passaggio di bombardieri di fine giugno dello stesso anno. In entrambi i casi si trattava di bombardieri americani diretti principalmente verso la Germania. Le ricostruzioni degli storici su quanto avvenuto il 30 gennaio 1944 ricordano che a salvarsi fu solamente Harvey Elwood Gann, mitragliere della torretta dorsale. Due corpi, quelli di Porter e Kendall vennero recuperati in laguna. Gli altri 7 aviatori dovrebbero trovarsi ancora all’interno dell’areo caduto a Morgo.

Forse nel corso del 2014, a distanza di 70 anni, i resti di questi avieri americani potranno tornare a casa.

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