Amazon sbarca in Fvg: «Da oggi consegne veloci nella regione»
FIUME VENETO Sono passati appena 25 anni da quando uno sconosciuto ingegnere elettronico texano, Jeff Bezos, lascia un lavoro ben retribuito per vendere, dal garage di casa sua, libri online. Lì è partita l’avventura di Amazon che ha consentito a Bezos di diventare, oggi, l’uomo più ricco del mondo e al colosso delle vendite via computer da lui creato di sbarcare nientemeno che in Friuli Venezia Giulia, periferico ma ricco avamposto del Nordest. Il deposito di smistamento di Fiume Veneto, un capannone grigio e giallo di 4.700 metri quadrati coperti dietro il parco commerciale, a un tiro di schioppo dall’autostrada e dalla Pontebbana, è contraddistinto dalla sigla DFV1 cioè “Delivery Friuli Venezia (Giulia) 1”, proprio perchè è quello del debutto. Ieri è stato inaugurato ufficialmente, ma è operativo dal 28 agosto, quando sono stati consegnati i primi due acquisti partiti da questo centro, cioè una borsa termica da 20 litri e uno smartphone Xiaomi (fabbricazione cinese).
Top secret i volumi di smistamento pacchi. «Sono dati riservati - dicono i vertici di Amazon -, non vogliamo avvantaggiare eventuali concorrenti, Alibaba per esempio. Siamo comunque soddisfatti di questo primo mese di attività». Nel quartier generale di Amazon in regione si lavora dalle 3 di notte alle 11 di mattina, un turno unico 5 giorni su 7. I dipendenti assunti a tempo indeterminato sono per ora 30, con un’età media di circa 30 anni. E la gran parte di loro, reclutati dall’agenzia Adecco, vengono da fuori regione, perfino dalla Puglia. Perchè l’occasione di un posto sicuro, anche se si abita a mille chilometri di distanza, non la si lascia sfuggire. Altri 70 addetti (anche loro a tempo indeterminato) sono gli autisti dei furgoni che porteranno sull’uscio di casa del cliente la merce comperata il giorno prima sul computer o sul telefonino. «I volumi dei pacchi e la loro destinazione - dice Gabriele Ugolini, responsabile della logistica Amazon per il Nord Italia - risentono anche delle condizioni meteo e possiamo prevederne, con una buona approssimazione, il numero. Se per esempio a Trieste è una bella giornata che invita la gente a uscire, sappiamo che gli ordini saranno inferiori alla media. Se invece in una città, Pordenone o Udine, c’è una giornata di pioggia, abbiamo la certezza che i potenziali clienti, dal divano del loro salotto, saranno più propensi a fare un acquisto».
Il deposito di smistamento di Fiume Veneto è al servizio di 6 province, tutte quelle del Friuli Venezia Giulia, oltre a Treviso e Belluno. «Rafforziamo così la nostra rete logistica, in particolare in questa zona importante del Paese, permettendoci di rispettare le promesse di consegna ai clienti e supportare tutte le aziende che vendono i loro prodotti su Amazon», ha dichiarato ancora Ugolini. «La sua entrata in funzione ci consentirà di gestire al meglio le consegne in Friuli Venezia Giulia e nel periodo di picco di fine anno». Infatti il vero banco di prova per DFV1 saranno proprio le festività natalizie, dove le consegne hanno un’impennata. Il magazzino pordenonese non è robotizzato, perchè lo smistamento della merce ha bisogno del costante controllo umano. «I pacchi arrivano dai centri di distribuzione di Piacenza o Torino di notte - racconta il manager Amazon - vengono scaricati in grandi “gabbie” e poi indirizzati attraverso cinque corridoi contrassegnati dalle linee gialle. Nell’area di scarico, sui rulli, vengono etichettati e quindi indirizzati verso una grande borsa colorata che identifica un Comune o un territorio da noi serviti. Da lì vengono caricati sui furgoni e portati al destinatario. L’obiettivo finale è quello di consegnare l’ordine entro le 24 ore». I dipendenti, nelle pause, possono usufruire di una sala relax con televisore, calcio balilla e caffè gratis. In una bacheca ci sono le foto di ogni componente della “squadra” e le istruzioni per la sicurezza. All’ingresso c’è un pannello che indica da quanti giorni non si verifica un infortunio e tutti si augurano che quel numero non venga mai azzerato.
Molto importante, infine, l’impatto del colosso americano sul tessuto imprenditoriale locale. «Amazon è un’enorme vetrina - spiega Ugolini durante il video di presentazione - e sono già 500 i milioni di euro di export delle piccole e medie industrie italiane fatturati grazie a noi. Vi sono online più di 60 mila prodotti del made in Italy realizzati da mille aziende. Abbiamo avuto un’ottima accoglienza da parte dell’imprenditoria locale, tanti ci chiedono come si fa per entrare nel nostro circuito di collaboratori o fornitori. E con l’amministrazione pubblica abbiamo lavorato bene». —
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