«Amante dello sport e stacanovista in ufficio Ma il primo pensiero era per le sue bambine»

IL RICORDO
«Al mattino, in sella alla sua bici o solo per una corsa, Lara non rinunciava mai alla sua ora di attività fisica. Era una grande sportiva». Anche se erano fisicamente distanti, Jasmin Rudež e la sua migliore amica Lara Lupinc - la 46enne morta nel tragico incidente stradale nei pressi di Parenzo - continuavano a sentirsi spesso.
Perché Lara, da diverso tempo ormai, abitava con le due figlie e il compagno a Marcon, la cittadina veneta in cui si era trasferita per lavoro. Sebbene non vivesse più da anni a Opicina, dove era nata e cresciuta, figlia di un cardiologo e di un’insegnante di lingua slovena, Lara, a Trieste, ci tornava spesso, in particolare per vedere la sorella Neva, medico al Pronto soccorso di Cattinara, la madre, e la sua migliore amica. Jasmin, appunto.
La donna scomparsa martedì in Istria si era trasferita da diversi anni nella cittadina veneta, come detto, proprio per la vicinanza con gli uffici mestrini di Veneto Lavoro, ente della Regione Veneto che si occupa di mercato del lavoro, di cui era dipendente dal 2009. «Era una persona innovativa - racconta tra le lacrime il suo direttore, Santo Romano, a capo dell’Area Capitale umano e Cultura della Regione Veneto -. Era determinata, le piaceva molto il suo lavoro, vi dedicava tanto tempo». A Mestre era diventata una dirigente, le avevano affidato la responsabilità dell’Unità organizzativa per l’assistenza tecnica per il Fondo sociale europeo. Si occupava insomma di formazione e di finanziamenti europei.
«Tra i progetti più importanti a cui Lara aveva lavorato - aggiunge Romano - non posso non menzionare quello sul quale ci eravamo impegnati recentemente insieme: i Boot Camp nell’ambito della cosiddetta Garanzia giovani, che prevedono metodologie innovative per far incontrare aziende e giovani in cerca di lavoro».
Dedicava tanto tempo al lavoro, Lara. Lo ripetono tutti. Per questo i suoi colleghi la ricorderanno «soprattutto per la sua capacità di raggiungere i risultati affidati - sottolinea a sua volta il direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone - e per la tenacia nello svolgimento dei suoi compiti, insieme alla propensione al lavoro di squadra. Caratteristiche che descrivono una personalità determinata nello sviluppo di politiche utili allo sviluppo delle giovani generazioni. A Lara sono riconducibili misure ed interventi innovativi che hanno caratterizzato molte performance della Regione Veneto nella gestione dei fondi europei».
E se sul posto di lavoro dava l’anima, non mancava di dedicarsi alle sue figlie, «cui era riservato il primo pensiero», afferma ancora la migliore amica Jasmin. «Ma anche con me è stata sempre presente. Quando ne ho avuto bisogno, lei c’era. Di lei ricorderò sincerità, schiettezza, lealtà, bontà e generosità. Avevamo un legame viscerale, per me era come una sorella. Una confidente eccezionale, insostituibile. Era un pezzo di me, mi mancherà immensamente. Mi lascerà un vuoto incolmabile». La memoria non può che tornare ai tempi di scuola, quando Lara si era dimostrata fin da subito una grande sportiva. Altri suoi amici, che con lei hanno trascorso l’infanzia, non dimenticano le schiacciate da grande pallavolista che sapeva fare quando giocava con lo Sloga Tabor. Così come le tante scampagnate con il gruppo scout sloveno “Rod modrega vala”. —
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