Alunno promosso dal Tar, caso a Roma
GORIZIA. «Le sentenze non si commentano, si applicano». Così ha spiegato ieri la direttrice dell'Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia Alida Misso, che è intervenuta sul caso del ragazzino iscritto ad una scuola media del Goriziano che, è stato prima bocciato e poi ammesso alla classe successiva dopo che il Tar ha accolto il ricorso presentato dai genitori. Il tutto perchè il padre dell'adolescente, separato dalla madre, non era stato messo al corrente delle difficoltà e del rendimento negativo del figlio. Cosa che, stando alla sentenza del Tar, avrebbe impedito al genitore di intervenire per tempo contribuendo a migliorare la situazione e magari scongiurando la bocciatura.
L’Ufficio scolastico, insieme a ministero e Avvocatura dello Stato, ora deve decidere il da farsi: «Stiamo valutando in queste ore come procedere - ha detto Misso - e quindi capiremo anche con l'Avvocatura dello Stato se resistere in ulteriori gradi di giudizio. Effettivamente, esiste una precisa disposizione che tutela la bigenitorialità e che riguarda specificatamente i genitori separati che, secondo i giudici, non sarebbe stata applicata correttamente». Insomma, la questione potrebbe non essere ancora chiusa definitivamente, anche se al momento - nel rispetto della sentenza depositata dai tre magistrati – l'Ufficio scolastico regionale è pronto a procedere nella direzione indicata dal tribunale, visto che lo studente nel frattempo è già stato iscritto in un'altra scuola.
«Seconda o terza media sono uguali ovunque – ha infatti ricordato Misso -. Appena l'istituto comprensivo goriziano avrà analizzato la sentenza, si provvederà a trasmettere gli atti anche alla nuova scuola, per procedere eventualmente con lo spostamento di classe. Essendo passato solo un mese, l'operazione non sarà impossibile sotto il profilo didattico e del recupero del programma svolto».
In ogni caso questa sentenza del Tar è destinata a far discutere ancora e a rappresentare un precedente importante. Se la scuola ha motivato la bocciatura del giovane con il continuo peggioramento del suo rendimento nel corso dell'anno causato da “poco impegno, scarso interesse e atteggiamenti poco collaborativi”, e con il fatto che il ragazzino ha aggravato la sua posizione con “ripetute assenze”, il legale dei genitori Alessandro Tudor ha fatto presente che l'istituto e gli insegnanti erano a conoscenza della delicata situazione familiare.
E, anche alla luce di questo, ed al fatto che il minore sia affidato a entrambi i genitori, secondo il Tar informando solo la madre delle difficoltà scolastiche del figlio la scuola ha leso la bigenitorialità, e tolto al padre la possibilità di intervenire. I giudici hanno tenuto conto anche di un precedente ritenuto significativo, ricordando nella sentenza che nel corso dell'anno scolastico precedente, quando era appunto stato seguito dal padre, il ragazzo aveva concluso l'anno con un esito positivo.
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