Alta velocità, accordo per la Torino-Lione
I sindaci della Val di Susa dicono sì al documento dell’Osservatorio tecnico: parte la fase due della progettazione
Missione compiuta per l'Osservatorio sulla Torino-Lione ferroviaria. Alla vigilia della scadenza del mandato, c'è l'accordo per la «progettazione della nuova linea e per le nuove politiche di trasporto per il territorio». Non, quindi, una semplice ipotesi di tracciato, ma «un complesso di interventi dentro i quali sta la nuova linea», precisa Franco Campia, assessore ai Trasporti della Provincia di Torino.
L'acronimo Tav non compare nel testo, sei pagine (e molti corposi allegati) firmate dopo una riunione di 50 ore: «È un documento davvero complesso - dice Mario Virano, presidente dell'Osservatorio - frutto del lavoro svolto in 70 riunioni, con 298 audizioni, dopo avere sentito 60 esperti internazionali. Abbiamo messo il decisore politico nella condizione di rispettare il calendario europeo» per la progettazione dell'opera.
Il documento, applaudito dai sindaci convocati oggi alla Prefettura di Torino, passa ora al Tavolo politico, che verrà convocato a Palazzo Chigi, a metà luglio, ma sarà anche discusso dai consigli comunali e nelle assemblee pubbliche della valle di Susa. «Comincia la fase 2, la progettazione della progettazione - puntualizza ancora Virano - per la quale è indispensabile che ci sia una regia unica».
I punti del testo licenziato oggi dall'Osservatorio sono quattro. Nel primo, «Nuove politiche dei trasporti del territorio», viene enunciato il principio che «la politica delle infrastrutture non è scindibile dalla politica dei trasporti e del territorio», un assioma «particolarmente vero nel caso della Torino-Lione dove esiste già un collegamento 'storicò di cui occorre prevedere il miglior utilizzo per i passeggeri e per le merci».
Vengono quindi elencati gli interventi di una politica integrata del traffico transalpino, dalla ratifica del protocollo della Convenzione alpina alle «Eurovignette» per il transito dei Tir, dal sistema metropolitano torinese per i passeggeri all'aumento della qualità del servizio sulla Torino-Lione storica. E al punto 4 viene rimarcata l'importanza degli interventi per la «piena funzionalità» delle cinque linee del sistema ferroviario metropolitano di Torino, conferma la piattaforma logistica di Orbassano e propone «il potenziamento della linea di Bassa Valle e lo sviluppo di interconnessioni con la linea storica di Alta Valle».
Il documento conserva anche differenze di vedute, quella ad esempio (al punto 3) tra chi propende per una Torino-Lione realizzata per lotti funzionali e chi si batte per un'opera in fasi successive, come suggerisce il documento Fare (Ferrovie alpine ragionevoli ed efficienti) elaborato dalla Comunità Montana Bassa Valle di Susa. «Ma tutti sono d'accordo - puntualizza Virano - sulla progettazione. La fase preliminare deve essere realizzata contestualmente per tutta la tratta, dal confine francese alla connessione con l'alta velocità Torino-Milano».
La nuova Torino-Lione ferroviaria (72 km totali) prevede tre tratte: una francese, dall'agglomerato urbano di Lione a Saint Jean de Maurienne, una parte comune, da Saint Jean de Maurienne alla Bassa di Valle di Susa, quella italiana, infine, dalla Bassa Valle di Susa a Settimo. Nel 2007 l'Unione Europea ha stanziato un finanziamento di 671,8 milioni di euro per la Torino-Lione, ripartiti tra Italia e Francia. Il costo della tratta italo-francese è stato stimato in circa 7 miliardi euro.
La lunghezza del «tunnel di base», la galleria più lunga, nel primo progetto della Ltf (Lyon Turin Ferroviaire) era di 53,1 chilometri, ma sale a 57, 1 (di cui 12,1 in Italia) con gli approfondimenti presentati nei giorni scorsi all'Osservatorio. Un'altra galleria, lunga 11,4 chilometri, potrebbe essere realizzata in Valle di Susa. Ottocento sono i milioni di euro necessari, secondo uno studio coordinato dalla Provincia di Torino per il piano di sviluppo della Valle di Susa.
Nel corridoio della Torino-Lione transitano 28,5 milioni di tonnellate di merci all'anno (22 su strada, 6,5 su rotaia), potrebbero diventare 66,2 milioni nel 2030. Il progetto della Torino-Lione dovrebbe essere ultimato nel 2010, l'entrata in esercizio non avverrà prima del 2018-2020.
Secondo lo studio dei tecnici della Bassa Valle di Susa, allegato al documento dell'Osservatorio, l'attuale linea storica sarebbe già in grado di fare passare tra i 20e i 2 milioni di tonnellate di merci all'anno, ma la capacità scende a 6-1 milioni nella tratta metropolitana, da Avigliana a Torino. Nell'ipotesi di tracciato la stazione internazionale della Torino-Lione sarebbe a Susa. In Francia il primo cantiere, a Modane, è stato aperto nel luglio 2002.
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